224 COSI MEMORI ALI, LIBRO XIII. condurvi il prodotto delle decime ; e così pure da ogni fazione gratuita fuori del distretto del castello; dovranno però il servizio militare come gli altri sudditi. Saranno esenti da dazi e gabelle come sotto i Castelbarco. I banditi', quando non siano ribelli di Venezia, ladri e assassini, vi saranno sicuri. Venezia darà ai detti luoghi proprio amministratore della giustizia. Le alienazioni di beni fatte da Guglielmo di Lizzana e da Francesco e Jacopo di Castelbarco da un mese prima della ribellione in addietro saranno rispettate. Quegli abitanti non saranno molestati per debiti che fino ad oggi avessero i delti signori. La Signoria pagherà i debiti dei signori stessi verso gli abitanti di Albano, Mori ecc., salvo compenso quando i creditori risultassero anche debitori. Essa perdonerà a tutti coloro che le furono contrari in passato ; pagherà gli stipendi arretrati ai famigli, guardie e ufficiali del castello, come fu fatto per Avio. Non si faranno ricerche per riavere le vettovaglie che si trovavano nel castello. Ad arciprete di S. Stefano di Mori non sarà nominato se non un sacerdote gradito alla maggioranza di detti luoghi, (v. n. 61). Data nel palazzo ducale di Venezia. 61. — 1439, ind. Ili, Dicembre 29. — c. 55 t.° — Il doge ai rettori ed ufficiali veneti della Valle Lagarina e a tutti gli altri. Fa sapere che gli uomini di Castello Albano, Mori, Tierno, Besagno e Sano sono stati fatti esenti per cinque anni dalla decima del miglio e dei grani minori ; e di ciò ordina 1’ esecuzione a chi spetta (v. n. 60). Data nel palazzo ducale di Venezia. 62. — s. d. (1439?) — c. 41 t.° — Principio di patente ducale a favore del cav. Tristano di Savorgnano. 63. — 1440, ind. Ili, Gennaio 4. — c. 55 t.° — Avendo il Senato, con deliberazione 22 Dicembre 1439, decretato spettare l’isola di Andros a Crosino Sommariva quale figlio ed erede di Maria Sanuto, a norma della concessione fattane a questa da suo fratello Nicolò dalle Carceri, vero duca dell’ Arcipelago ; avendo d’ altra parte Marco del fu Pietro Zeno provato i diritti derivan-tigli dai documenti allegati; ad evitare questioni, il Sommariva e lo Zeno, colla mediazione di Francesco del fu Giorgio Loredano a di Paolo del fu Donato Trono, pattuiscono : il Sommariva ed eredi pagheranno in Negroponte allo Zeno ed eredi 150 due. l’anno; quest’ultimo rinunzia ad ogni diritto e pretensione spettantigli in forza dei predetti due allegati : il Sommarivà poi o i suoi successori non potranno alienare l’isola se non assicurando il perpetuo pagamento della accennata annualità. Fatto in casa di Marco Zeno a S. Agostino, Venezia. — Testimoni: Nicolò Veniero piev. di S. Agostino, prete Francesco Gaffaro e mastro Agostino del fu Marco. ■— Atti Davide Tedaldini. Allegato A : 1421, Aprile 24. — Pietro Zeno signore di Andros e Petronilla sua moglie dichiarano ^in volgare di concedere a Marco loro figlio quella