304 COMMEMORALI, LIBRO XIII. stente in quella terra è donato agli abitanti; i quali in fatto di sale saranno trattati come quelli di Treviglio. Non si può, pure riconoscendo le loro benemerenze e fedeltà, concedere maggiore esenzione della suaccennata di 8 anni. Per gli alloggiamenti di milizie non avranno a dare che le case e quattro carra di paglia 1’ anno per lancia, come gli altri sudditi di Venezia. Non si può accordar loro esenzione dal contribuire al salario del commissario della Ghiara d’ Adda, quantunque sostengano il peso dei navalestri al passo di quel fiume. Riconoscendosi l'importanza strategica di Rivolta, eia sua esposizione verso Milano, si provve-derà a fortificarla convenientemente. Non si accorderanno nuove esenzioni in pregiudizio e de’ suoi abitanti. 314. — 1446, ind. X, Dicembre 17. — c. 203 t.° — Patente ducale che fa sapere avere il Senato date le seguenti risposte ad istanze (esposte in volgare) di Giovanni de’ Secchi dottore in ambe ed in arti, Jacopo de’ Ferrari giurisperito, Ognibene de’ Secchi, e Tomaso de’ Bignoni, oratori della comunità di Caravaggio, venuta all’obbedienza di Venezia; delle quali risposte ordina l’osservanza a chi spetta ; Alla detta comunità sono conservati i diritti di cui gode al presente. Essa potrà continuare ad usufruire dei suoi beni e redditi come in passato. Sono confermati i privilegi e concessioni da essa ottenuti in addietro, e si dichiarano validi tutti i contratti civili fatti in quella terra fino all’ acquisto di Brescia per parte di Venezia; e così le vendite di beni di banditi e ribelli fatte dalla comunità stessa. Ottenendosi Crema, si provvederà onde gli abitanti di Caravaggio abbiano i possibili comodi per ritirare le rendite dei beni che tengono in quel territorio. Circa il concorso di Caravaggio al pagamento delle imposte colle terre della Ghiara d’ Adda e alla determinazione delle quote spettanti ai singoli, è intenzione della Signoria di compilare 1’ estimo ; in tanto si osserverà la consuetudine. Quegli abitanti sono fatti esenti per otto anni da gravezze, imbottature ecc., trattene le prestazioni in tempo di guerra e le spese comunali, Si rilasciano per egual tempo alla comunità le rendite dei dazi locali. I redditi della noiaria della banca restino a quel comune. Avranno il sale in Bergamo o in una terra della Ghiara d’ Adda al prezzo di Bergamo. Sarà spedito per podestà un nobile veneziano con mero e misto impero, osserverà gli statuti, ordinamenti e privilegi di Caravaggio, che rimarrà indipendente da ogni altra giurisdizione; avrà il salario di 10 ducati d’oro ; per ora rimarrà podestà il genero del capitano generale Michele da Cotignola. Circa il pagamento di dazi e bollette per parte di quegli abitanti che si recano a Bergamo e vi portano grani e legumi, si osservi il consueto e siano trattati come quelli di Treviglio. I cittadini di Caravaggio esistenti all' estero che vogliono godere dei lor beni dovranno ripatriare entro quattro mesi, trattine i ribelli ; quelli che ebbero i beni sequestrati, li riavranno se non furono venduti. Il comune di Caravaggio è autorizzato a pagare lire 1000 bresciane, in due anni, a Jacopo Antonio e Giorgio figli di Stefano de' Popagni di Brescia, in compenso di beni a questo confiscati e venduti dagli ufficiali del duca di Milano. I ripatrianti non dovranno pagare i lor debiti che ai veri creditori. Si procurerà che sia osservata la sentenza pronunziata a favore di Caravaggio in causa con Cremona pei dazi