DOGE : FRANCESCO FOSCARI. 229 l'Oglio e dal Serio un canale d’acqua per uso di molini e d’irrigazione. Gli affittuali di beni ecclesiastici di Bergamo non saranno più molestati per gli affitti che furono costretti a pagare al duca di Milano. E di tutto ciò si ordina a chi spetta 1’ osservanza (v. n. 185). Data nel palazzo ducale di Venezia. 75. — 1440, ind. Ili, Agosto 30. — c. 65. — Privilegio ducale che fa esenti per 6 anni da gravezze, dazii ed imbottature il comune e gli uomini di Bagnolo nel distretto di Brescia. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 76. — 1440, ind. UI, Agosto 31. — c. 65. — Ducale con cui, ad istanza del comune di Asola, si conferma l’allegato, e si fanno le seguenti concessioni: i dazi sul pane, sul vino e sulle carni, X entrata dei molini e raseghe (segherie ?), 1' onoranza dei pascoli, vadano a vantaggio di quella comunità e quadra, pagando esse il salario del podestà tutti gli asolani saran trattati in Venezia come i bresciani ; potranno essere distrutte le rocche di Asola, concorrendo nella spesa tutta la quadra ; i vicari delle terre di Redondesco e di Piubega siano scelti fra gli abitanti di Asola. Allegato: 1440, Luglio 27. — Pasquale Malipiero provveditore dell'esercito veneto, accettando la dedizione di Asola alla Signoria di Venezia, dichiara di aver dato le seguenti risposte ad istanze di quegli abitanti: Giovanni de’Ca-valcabò podestà, Viviano ebreo e tutti coloro che sono in détta terra, sia che vi restino, sia che ne partano, non avranno molestia. Si conserveranno ad Asola i suoi diritti e giurisdizioni nella sua quadra, che sarà reintegrata e comprenderà le terre di Redondesco, Marianna e Piubega ; resterà indipendente da ogni altra città o terra ; godrà di mero e misto impero e diritto di spada ; Brescia potrà eleggervi ad ufficiale un proprio cittadino. Il podestà e rettore vi avrà giurisdizione civile e criminale, con trattamento pari a quello che gode al presente ; i suoi notai saranno nominati da quel comune. Niuno potrà abitare in quella terra e quadra se sia inviso o sospetto alla comunità. Le dette teira e quadra saranno esenti per 8 anni da gravezze e fazioni, riservati alla Signoria i dazi delle grascie, delle biave e del vino da terra a terra. Alla domanda che scorsi gli 8 anni Asola paghi per l’imbottatura e per ogni altra gravezza 1000 ducati 1’ anno alla Signoria, si risponde che si doneranno a quel comune 100 ducati 1’ anno sul prodotto dell’ imbottatura, e che sarà esente dalle altre gravezze. I dazi del pane, del vino, delle carni al minuto, la rendita dei molini, rasege (segherìe ?) di Solarolo ed altre rendite solite darsi in appalto, siano della Signoria, detratto il salario del podestà. Gli asolani potranno vendere a chi vorranno, tranne a nemici, grano e vettovaglie, pagando i dazi prescritti. Si darà loro il sale come ai bresciani, il podestà od ufficiale di quella terra avrà la sorveglianza relativa. Quella terra potrà tener mercato in ciascun mercoledì, con esenzione da dazi per gli accorrenti, salvo sul bestiame grosso vendutovi. Carlo de Torculis (de’ Torchi ?) di Mantova debba sostenere le fazioni con quelli di