141 COMMEMORALI, LIBRO XII. signori, essendone già state confermate alcune, ma si provvederà a togliere le altre che fossero di pregiudizio a Bergamo. Si procurerà eli.) il papa non dia die ad indigeni di quel territorio i benefìci in esso vacanti ; e che i titolari dei medesimi risiedano effettivamente nei luoghi dei benefici ; come pure che i forestieri che già ne godono e non tengono degna condotta ne siano rimossi. Fino alla scadenza degli appalti non si possono lasciar liberi a quel comune gli uffici della cancelleria, dei notai del banco di giustizia del podestà, dei consoli di giustizia e dei dazi, dell’ esazione dei crediti del comune, degli armadi della camera dei pegni ; poi si provvederà. ' Se il dazio della baralaria fu sempre incantato a favore di quel comune, continui ad esserlo. Spirato l’appalto corrente della bollatura delle misure, essa si faccia da un ufficiale eletto dal comune confermato dal podestà. Alla domanda di abolizione dei seguenti dazi, si risponde doversi osservare la consuetudine : imbottatura del vino e dei grani, macinazione, entrata del vino alle porle, seminagione del guado, mercanzia, stadera. Si ordina la continuazione di elemosine a chiese e luoghi pii, solite farsi col prodotto dei dazi della città. A commemorare la venuta di Bergamo sotto la Signoria veneta, il 0 maggio d’ ogni anno saranno offerti almeno 10 fiorini d’ oro (delle rendite ordinarie dello Stato) all’ altare di S. Marco o a quello di S. Giovanni nella cattedrale. In Bergamo sarà tenuto sempre sufficiente presidio, purché gli armigeri vi trovino allogio e il necessario a patti convenienti. Circa al fare esenti i cittadini di Bergamo abitanti nelle valli dai dazi imposti in quelle dai valligiani, la Signoria provvederà pel meglio ; come pure provvederà ad una riforma generale dei dazi. Data nel palazzo ducale di Venezia. 79. — 1428, ind. Vi, Luglio 11. — c. 53 t.° — Il doge fa sapere che ad istanze dei comuni di Caleppio, Adrara, Credaro, Foresto (Sparso) o Vicolungo e Predore, e della parte guelfa di Parzanica, fu risposto : Pei gravi danni sofferti nell’ ultima guerra essi sono fatti esenti per 10 anni da pesi, fazioni ed angarie e dall’imbottatura, restando obbligati a prendere il sale dallo stato. Non potranno essere costretti a pagare taglie o gravezze imposte dal duca di Milano in Bergamo, o da quel comune, e nemmeno a concorrere a riparazioni in detta città fatte al tempo d’esso duca. Dato come il precedente (v. n. 214). 80. — 1428, ind. VII (sic), Luglio 11. — c. 54. — Il doge fa sapere che ad istanze della comunità e degli abitanti di Cologno (al Serio) fu dalla Signoria risposto : Non si può accordare a quella terra giurisdizione indipendente da Bergamo e immediata soggezione al governo centrale. Circa la chiesta limitazione dei dazi, si osservi il consueto, essendo i dazi del Bergamasco già affittati. Si approvano gli statuti, riformazioni ecc. vigenti in quella terra, purché non contrari a quanto fu concesso a Bergamo. Potranno fornirsi del sale occorrente nei magazzini del Bergamasco. Dato come il n. 78.