DOGE : TOMASO MOCENIGO. 23 mo. Venezia in qualunque caso non cederà mai la città di Spalato ad altri che ai nobili di essa. Le appellazioni degli spalatini saranno portate alla corte degli auditori nuovi di Venezia. L’elezione di quell’arcivescovo sarà fatta dal clero e dai nobili spalatini. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 43. — 1420, ind. XIII, Luglio 15. — c. 27 t.° — Il doge fa sapere che ad istanza di Gaspare de’ Priori e Jacopo della Stella, procuratori del comune di Venzone, accolse sotto la signoria di Venezia il comune stesso, confermandogli gli statuti, i diritti, le consuetudini e il regime ivi goduti ed usati in addietro ; la muda (dogana) però e tutti i diritti già spettanti ai patriarchi di Àquileia, saranno devoluti allo Stato. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 44. — 1420, ind. XIII, Luglio 16. — c. 30. — Privilegio con cui il doge fa sapere che ad istanza di Simone notaio figlio del fu Candido, e di Alessio del fu Abramo, oratori del comune di Tolmezzo, accettò la sudditanza d’ esso comune e della Carnia, accordando a quei paesi di governarsi come pel passato e di usare dei loro statuti e consuetudini. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 45. — 1420, ind. XIII, Luglio 16. — c. 39 (37). — Ad istanza di Bernardo da Brazzano, di Leonardo del fu Pietro Turba, e di Jacopo del fu Pinello, procuratori del comune di S. Daniele, il doge fa sapere di aver accettato il comune stesso sotto la signoria di Venezia, confermandogli tutti gli statuti, diritti e consuetudini antichi; ed ordina che le contese che già infierirono fra certi nobili di S. Daniele e il detto comune siano affatto poste in obblio con generale perdono. Fatto nel palazzo ducale. 46. — 1420, ind. XIII, Luglio 18. — c. 26 t.° — Il doge fa sapere di aver nominato all’ ufficio di gastaldo a Tolmezzo per un anno Gabriele da Cordovado. Questi promise di pagare al luogotenente veneto in Friuli 1100 ducati d’ oro in rate trimestrali, esigendo per proprio conto i dazi e le imposte che prima riscuo-tevansi in quella terra e distretto dai patriarchi di Aquileia. Lo stesso dovrà custodire e mantenere il castello di Tolmezzo e far le spese relative, come pur quelle dell’ ufficio conferitogli. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 47. — 1420, ind. XIII, Luglio 18. — c. 39 (37). — Ad istanza di Federico notaio e di Giorgio del fu Ambrogio, procuratori del comune di Monfalcone, il doge fa sapere di aver accolto il comune stesso sotto la signoria di Venezia, conservandogli gli antichi statuti, diritti e consuetudini, ma volendo che le rendite già percepite ivi e nel distretto dai patriarchi di Aquileia siano devolute allo stato. Dato nel palazzo ducale di Venezia,