DOGE : FRANCESCO FOSCARI. 181 Federici di Gorzone, verso l'annua ricognizione d’un cero alla chiesa di S. Marco di Brescia. I detti rettori sono incaricati della esecuzione. Data nel palazzo ducale di Venezia. 207. — 1433, ind, XII, Ottobre 3. — c. 125 (126) t.° — Patente simile al n. 206 a favore di Bartolo figlio di Lay di Angolo nella valle Camonica, al quale sono asssegnati in feudo nobile beni già dei Federici ribelli pel valore di 600 fiorini. 208. — 1433, Novembre 14. — c. 133 (134) t.° — Il Concilio di Basilea al doge. Loda le buone disposizioni mostrate dagli ambasciatori veneti per condurre all’accordo il Concilio col papa Eugenio IV ; e partecipa di avere incaricato Andrea Donato, uno degli ambasciatori stessi, di recarsi a Roma per indurre il pontefice all’adesione ad esso Concilio (per la quale adesione era assegnato un termine di 90 giorni). Chiede che il doge aderisca a tale disposizione nò voglia far colpa al Donato se stante l’urgenza assunse l’incarico senza permesso della Signoria (v. n. 228). Data a Basilea. — Firmato B. de Batiferri. 209. — 1433, Novembre 20. —c. 126(127). — Sigismondo Pandolfo e Novello Malatesta signori di Rimini al doge. Partecipano che dopo la partenza del loro cittadino Sagramoro, pattuirono con Matteo Giustiniani che i 15000 fiorini prestati dal conte di Carmagnola a Domenico di Pellegrino loro procuratore e a Galeotto Roberto lor fratello il 7 Giugno 1430 (¡strumento in atti di Giovanni del fu Paolo da Mercatello) sarebbero da essi signori restituiti alla veneta Signoria in rate annuali di 2000 ducati veneti a cominciare dal 1 Gennaio 1434, riservato aH’ultima rata il conguaglio per differenza di valute. Promettono di osservare tale loro obbligo, e ringraziano per le agevolezze concesse. Data a Rimini. — Segue nota che riposto l’originale nel banco delle scritture del Consiglio dei dieci, fu poi per decreto di questo (21 Aprile 1434) passato agli avvogadori di comune. 210. — 1433, ind. XII, Novembre 25. — c. 126 (127) t.° — Il doge a Pietro Giampaolo Orsini conte di Manopello e condottiere ai servigi di Venezia. Gli partecipa avere i competenti consigli assegnato ad esso conte, in premio de’ suoi meriti, una pensione vitalizia di 500 ducati d’oro l’anno sulla camera di Padova, a cominciare dal 1 Gennaio 1433; gli promette inoltre altri ducati 300 annui finché si potrà dargli il promessogli castello. Data nel palazzo ducale di Venezia. 211. — 1433, ind. XI, Dicembre 10. — c. 108 (109). —• Convenzione stipulata dal doge e dalla Signoria con Ugolino di ser Guido da Viglarana (Villarasca ?) dottor di leggi e procuratore di Guidantonio Manfredi signore di Faenza (procura in atti di Giov. Batt. del fu Ugolino Pedroni cancelliere del Manfredi) per la ri-