142 COMMEMORALI, LIBRO XII. trancio del fu Martino da Milano, Giovanni del fu Ugolino de' Sii (de Siis), Pietro del fu Bernardo Bassi, Giovanni del fu Zuino de’ Furoldoni, Donino del fu Toina-sino de’ Garnbari, tutti abitanti a Zibello. — Atti Antonio del fu Giannino di So-resina da Cremona not. imp. Allegato: s. d. (1428, Giugno). — Il Doge partecipa ad Antonio Pallavicino di Zibello la sua nominazione ad aderente di Venezia (v. n. 27) e lo invita a spedire la sua ratifica alla signoria e al cardinale di S..Croce (v. n. 70 e 93). 73. — 1428, ind. VI, Luglio 5. — c. 49. — 11 doge fa sapere che ad istanze di Antonio dottor di leggi, e di Bertolasio, fratelli, e degli altri membri della nobile famiglia dei Federici di Valle Camonica, tutti- eredi del fu Giovanni, furono date le seguenti risposte, delle quali ingiunge a chi spetta l’osservanza : Sono accettati per buoni e leali sudditi e come tali saranno trattati. Si restituirà loro la rocca di Mu. Sono confermati nel godimento dei privilegi, feudi, diritti ecc. concessi loro dai duchi di Milano, salve le concessioni fatte da Venezia prima che i Federici si sottomettessero. Non si può accordar loro la giurisdizione feudale in Lozio. Alla domanda che si guarentisca loro il perpetuo possesso della rocca di Mu, dei ridotti di Lozio, Malovo (Malonno?), Dalegno e della rocca di Zucchelli, nel territorio di Bergamo, si risponde che saranno mantenuti in possesso dei beni che loro appartengono giuridicamente; come pure di tutti quelli che furono dei nobili di Lozio e che tengono al presente, purché venga fatto coi detti nobili un accordo, del quale si stabiliscono i principii: Non si possono fare ad essi concessioni eguali alle fatte al conte di Cemmo ; nè accordare esenzioni a favore di Antonio-la loro matrigna. Sono assolti da ogni delitto commesso fino al di della conclusa pace. Circa il portar armi, l’usar sale di Germania, si osserverà il consueto ; comminate severe pene pei contrabbandi del sale stesso. Data nel palazzo ducale di Venezia. 74. — 1428, incl VI, Luglio 5. — c. 49 t.° — Il doge a Iacopo Barbarigo capitano nella Valle Camonica e successori. Accordò a Iacopino Federici, residente ora in Val di Sole (Trentino) di esportare dalla Valle Camonica i frutti delle proprie terre ivi poste, in quanto servano per l’uso d’esso Iacopino e della sua famiglia. Dato come il n. 73. 75. — 1428, Luglio 8. — c. 55 t.° — Ermanno conte di Cilli e di Sagor, bano del regno di Schiavonia, fa sapere di aver dato ai cavalieri Erasmo di Liech-tenberg, maggiordomo, Alberto di Feustrizer e Volfango Wunrin (?) pievano in Gurkocl (Gurkfeld?) notaio, facoltà di stipulare e conchiudere in suo nome col luogotenente veneto in Friuli, quale rappresentante Venezia, qualsiasi convenzione di tregua e pace (v. n. 85). Dato in Warold. 76. — 1428, ind. VI, Luglio 9. — c. 50. — Il doge fa sapere che per le be-