DOGE : FRANCESCO FOSCARI. 225 parte del feudo della Gridici e del Castello de Alto in detta isola che aveva appartenuto a Pietro (Perulachi) Sanuto detto Nicola e alla costui moglie Si-mona, e posteriormente al secondo marito di costei Orio Magno. Donano inoltre allo stesso Marco 22 giumente di Tine con tutti gl’inerenti diritti. Il tutto col-l’assenso di Giovanni Crispo duca dell’ Arcipelago, o verso l’annuo tributo di una melarancia. — Testimoni : Giorgio della Gramalica e Pietro Crispo. — Atti Rambaldo Rambaldi scrivano della corte di Andros. Allegato B: 1421, maggio: — I coniugi Zeno qui sopra accennati concedono a Marco loro figlio una rendita perpetua di 100 ducati 1’ anno sul terzo, di cui possono disporre, dell’isola di Andros. Ciò col consenso e verso corri-sponsione come sopra. — Testimoni come sopra, più Nicola di Cherogna. — Atti come sopra. 64. — 1440, ind. Ili, Marzo 10. — c. 57 t.° — Ducale ad perpetuam rei mcmoriam. A premiare i meriti di Nicolò del fu Vanto Gravisi da Pirano, che scoprendo una congiura conservò Padova alla repubblica, gli fu dal Consiglio dei dieci assegnata una pensione annua perpetua di 400 ducati sulla camera di Capodistria fino a che si avesse Y opportunità di dargli un equivalente capitale in beni stabili. In adempimento di tal decreto si assegna ora al Gravisi, a titolo di feudo, il castello di Pietrapelosa in Istria con tutte le sue rendite e giurisdizioni, valutate 150 due. da dedursi in avvenire da detta provvigione. Il Gravisi pagherà a titolo di ricognizione un cero di 10 libbre, ogni anno, alla chiesa di S. Marco di Venezia. La giurisdizione di sangue, la criminale, e le appellazioni delle cause civili delle terre soggette al castello sono riservate al podestà di Capodistria. Data nel palazzo ducale di Venezia. 65. — 1440, ind, III, Marzo 10. — c. 58 t.° — Brano iniziale dell' istro-mento con cui il doge e la Signoria di Venezia e Giuliano Davanzati e Neri di Gino Capponi ambasciatori del comune di Firenze, condussero ai servigi della lega veneto-fiorentina i connestabili Bernardo Butti da Firenze, Francesco di Luca da Città di Castello, Giannone detto Matto (Malum) da Borgo Val di Taro, Memmo Memmi da Firenze e Basciano de Reno, rappresentati da Maso de’ Fesalli del fu Filippo e Simone Catena da Spoleto, cancellieri del Dutti (procura in atti di Antonio di Nicolò de’ Rizzardelli da Rimini e di Guido del fu Nicolò da Monte Colombo) e sostituti d’esso mandante qual procuratore degli altri connestabili suddetti (procura in atti di Antonio del fu Pietro de’ Cattani di Massa di Lunigiana). Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : Francesco della Siega cancellier grande e i segretari ducali Davide de’ Tedaldini, Pietro Enzo e Costantino Costantini. — 1440, Marzo 17. — V. 1440, Gennaio 16 (m. v.), n. 111. COMMEMORJÀU, TOMO IV.