234 ¿OMMESlOEIALI, LIBRO XIÌI. Le rendite dei beni di quei terrazzani potranno esser portate in ogni parte dello stato. Negli acquisti di merci in Venezia saran trai tati come i bresciani. (\\ numero 207). Data nel campo contro Peschiera. 89. — 1440, ind. IV, Ottobre 19. — c. 73. — Ducale con cui, per le benemerenze del fu Galvano dalla Nozza e dei suoi figli Aldrigino e fratelli, si concedono à questi ultimi e ai loro discendenti maschi legittimi in feudo nobile le ville di Savallo, Abiono (Bione), Agnosine, Odolo e Preseglie nella Val Sabbia, distretto di Brescia, con tutti i diritti, rendite ecc. spettanti su esse allo stato. Si dichiara poi avere il detto Aldrigino prestato il giuramento relativo di vassallaggio. Data nel palazzo ducale di Venezia. 90. — 1440, ind. IV, Ottobre 20. — c. 73 t.° — Ducale in cui si fa sapere che pei ineriti di Braila moglie di Pietro Avogadro, la quale con una coorte di donne concorse alla difesa di Brescia assediata, le si assegnano ducati 10 bresciani il mese sua vita durante, pagabili dalla camera di quella città. Data come il n. 89. 91. — 1440, ind. IV, Ottobre 21. — c. 74. — Ducale che dichiara esenti per 5 anni dai dazi locali del pane, del vino e delle carni ecc. gli uomini di S. Zenone, Fiero e Verziano, territorio di Brescia. Data come il n. 89. 92. — 1440, ind. IV, Novembre 7. — c. 75. — Ducale al podestà e al capitano di Brescia e successori. Per le benemerenze di Bernardino da Monselice cittadino di Maderno sul lago di Garda, di suo padre e dei suoi fratelli, due dei quali furono uccisi, il Senato decretò siano dati al primo ed ai figli maschi degli ultimi, in feudo nobile, tanti beni stabili dei confiscati al ribelle Nicolò Zaccara che rendano 70 ducati 1’ anno. Si ordina quindi ai detti rettori di eseguire tale deliberazione, applicando, dopo formale processo, quanto resterà dei beni dello Zaccara alla camera di Brescia, e di esigere dai nuovi concessionari il giuramento di vassallaggio. Data come il n. 89. 93. — 1440, ind. IV, Novembre 7. — c. 75. — Ducale che partecipa ai rettori di Brescia e a tutti gli altri ufficiali veneti, essersi date le seguenti risposte ad istanze d’ un oratore del comune d’Iseo, e ne ordina l’osservanza : Gli abitanti in quella terra, indigeni e bresciani, e tutti i lor beni nel territorio di Brescia, saranno esenti per sette anni da imbottature dei grani, ferro, lino ecc. meno quelle del vino, e da gravezze reali e personali; i dazi del pane, del vino e delle carni andranno a favore della camera di Brescia. Potranno ricuperare i lor beni venduti dal 1 settembre 1438 in poi, rimborsando del prezzo pagato e