DOGE : FRANCESCO FOSCARr. 183 sazione delle offese per mare; sono essi tenuti a fare tale restituzione? Risposta affermativa. 214. — 1434, id. XII, Marzo il. — c. 123 (120) t.° — Il doge a Fantino da Pesaro podestà e a Pietro Contarmi capitano a Bergamo. Conferma l’esenzione n. 79 (v. n. 173). Data nel palazzo ducale di Venezia. — 1435, Marzo 21. — V. 1431, Novembre 18, n, 225. . 215. — 1434, ind. XII, Marzo 29. — c. i 23 (124). — Condotta di Meneguccio de Amicis de iAquila (di Aquila?) rappresentato dal suo cancelliere Antonello de’ Russi da Penne (procura in atti di Nicolò di Antonio Masii di Penne), ai servigi di Venezia con 250 lancie e 200 fanti (con promessa di aumento servendo bene), per un anno ed uno di rispetto (v. n. 219). Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: il cancellier grande e i due segretari ducali Gioacchino Trevisano e Francesco della Siega. 216 — 1434, ind. XII, Aprile 10. — c. 130 (131) t.° — Condotta al soldo di Venezia di (Erasmo) Gattamelata del fu Paolo da Narni e del conte Brandolino del fu Guido da Bagnacavallo condottieri, rappresentati dal loro procuratore Michele del fu Andrea de’ Castrofolci (procura in atti di Gaspare di Alberto Lambertazzi not. di Bologna), con 400 lancie e 400 fanti, più, scorsi 6 mesi, altre 50 lancie per due loro figli. Oltre le condizioni consuete vi si legge che Venezia pagherà ai due condottieri 10000 ducati sul credito che vantano, per servigi, dal papa; a malleveria di tal credito terranno e custodiranno Castelfranco ovvero altro luogo che loro assegnasse il papa. La condotta durerà un anno, con uno di rispetto. Saranno obbligati a militare in Lombardia, Romagna, nella Marca d’Ancona e dovunque piaccia alla Signoria. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni il cancellier grande e due segretari ducali. — Atti Davide di Iacopo Tedaldini not. imp. e due. 217. — 1434, ind. XII, Giugno 1. — c. 133 (133) t.° — Ducale che fa sapere avere la Signoria condotto al proprio servigio Bernardo Morosini per mandarlo a Zara con 30 lancie; esso è fermato per un anno ed uno di rispetto ; avrà sopra le milizie in detta città quell’autorità che teneva Battista Bevilacqua, cioè in caso di guerra potrà esigere la decima dai partecipanti alle fazioni, portar bastone quando non prenda parte alle stesse il capitano di Zara al quale dovrà sempre obbedire; le altre condizioni sono analoghe a quelle di quasi tutte le condotte. Data nel palazzo ducale di Venezia. Segue nota che il 2 Agosto 1436 la detta condotta fu rinnovata,