DOGE FRANCESCO FOSCARI. 207 e Andrea di Giovanni di Lorenzo della Stuffa, dei dodoci buoni uomini ; Roberto di Bonaccorso Pitti, Giovanni di Piero di Vanni Manucci, Nicolò di Piero dei Popoleschi, Piero di Giovanni Carducci (Cardieiì), Girolamo di Domenico de lo Scarfa, e Domenico di Matteo de lo Struffa, capitani di parte guelfa ; Sandro di Giovanni de' Biliotti, Michele di Salvatore del Caccia, Matteo di Morello Morelli, Domenico di Matteo di ser Michele, Andrea di Guglielmo de’ Pacci (Pazzi ?) e Nicolò di Zenobio Ronanni, otto di custodia ; Jacopo di Giorgio Retti, Gualtieri di Giovanni de’ Biliotti, Jacopo di Antonio del Vigna, e Domenico di Filippo Telli, consiglieri della mercanzia e dell’ università dei mercanti (assenti Simono di Antonio de’. Canigiani, Antonio di Bernardo de’ Ridolfi, Giannozzo di Bernardo Manetti, Angelo di Cionaccio de’ Baroncelli e Maso di Geri della Bena, gonfalonieri delle compagnie del popolo ; Bernardo di Cambio Saiviati ed Ambrogio di Giovanni de Verzino, dei dodici buoni uomini ; Piero di Luigi Guicciardini, Ottaviano di Piero Gerini e Bernardo di Andrea del signor Alamanno de’ Medici, capitani di parte guelfa ; Antonio di Bartolomeo Corbinelli e Guarente di Giovanni Guarenti degli otto di custodia ; Luttocio di Jacopo Luttoci e. Simone di Paolo de’ Carneschi dei sei alla mercanzia), tutti rappresentanti il comune di Firenze, eleggono a procuratori del comune stesso il gonfaloniere di giustizia predetto, Lorenzo di Antonio Ridolfi cav. e dottore e Cosimo di Giovanni di Bicci de’ Medici, per negoziare e conchiudere trattati con Venezia e con Genova. Fatto in Firenze nel palazzo del popolo. — Testimoni: Leonardo di Francesco Bruni cancelliere di Firenze, il Beccanugi dottor di leggi, l’Albizzi, il Minerbetti, il Capponi e il Pucci testimoni nel trattato. — Atti Filippo di Ugolino di Pieruccio (Pierucci ?) già mentovato (v. n. 8). 8. — 1436, ind. XIV, Maggio 31. — c. 18. — I rappresentanti il comune di Firenze citati nell’allegato C del n. 7, in adempimento del trattato riferito nel numero stesso, nominano quali collegati, aderenti, raccomandati ecc. di quel comune: Amedeo duca di Savoia, Guidantonio conte di Montefeltro signore di Urbino, il comune di Perugia, Guidantonio Manfredi e fratelli signori di Faenza, il conte Francesco di Battifolle, Gian Lodovico e Nicolò del fu Antonio Fieschi, Pietro, Innocenzo e Teodoro Fieschi conti di Lavagna, Jacopo di Appiano signore di Piombino, Gerardo del fu Giovanni Gambacorta, Spinetta di Bartolomeo marchese Malaspina di Verucola Bosi, Antonio Alberico del fu Spinetta di Fosdinovo, Bartolomeo ed Azzone di Malgrate del Terziere, Bernabò e Nicolò di Filattiera, Gian Lodovico di Castiglione del Terziere, Opizzino e Jacopo del fu Gian Giacomo di Lusuolo, Antonio Galeazzo, Azzolino e Dondacio di Tedesco, di Treschiet- lo, Tomaso e Floriamonte di Villafranca, Spinetta e Giorgio di Rizzardino ed Antonio di Bartolomeo, di Bagnone, tutti marchesi Malaspina ; i figli di Bartolomeo de’ Brancaleoni, la contessa Elisabetta di Battifolle, Pier Onofrio de’ conti di Montedoglio, Cerbone e Lodovico marchesi del Monte S. Maria, i figli del conte Roberto di Ragginopoli, il figlio di Guido di Princivalle de’ conti di Montedoglio, i figli del fu Orlando de’ Malavolti, i figli e i nipoti del fu Rizzardo Alidosi, il figlio del fu Nerio e Giovanni conti di Porciano, i figli di Lazzaro di Montaguto,