DOGE : TOMASO MOCENIGO. 37 1985 due. con un mandato di 900 due. sugli eredi di Arenghieri da Siena, e il restante in due eguali rate nei due giorni di Natale 1421 e 1422; il da Polenta si dichiara obbligato a fare tali pagamenti. Data a Ravenna. • 86. — 1421, Settembre 12. — c. 52 (50). — Convenzione stipulata da Vito da Canale, Marco Giustiniani, Lorenzo Bragadino ed Andrea Mocenigo, savi di Terraferma, per la condotta ai servigi di Venezia di Balia da Perugia, Vincenzo Zamber tedesco, Ottaviano Albanese, e d’altri caporali delle milizie di Filippo de Arcelli. Costoro arruoleranno 80 lance in Udine, a 11 ducati (meno mezzo per onoranza di S. Marco) il mese per lancia; la ferma durerà 6 mesi e 6 di rispetto ; in luogo di pagare il caposoldo di 1 due. il mese per lancia, le milizie serviranno gratuitamente (de bando) per un tempo maggiore proporzionale ; servendo sotto un condottiere saranno assolte dal suo capo soldo. La Signoria potrà disporre delle dette lance ad arbitrio collo stipendio che dà alle altre truppe ; potrà dar loro il capitano che le piacerà ; la diffida per licenziamento sarà data un mese prima del termine della ferma ; i singoli militi non potranno essere perseguitati per debiti contratti prima della condotta del conte d’ Arcelli fino ad un mese dopo terminata la presente ferma. Si dispone come nella condotta del detto conte relativamente alle catture e alle conquiste. 87. — 1421, ind. XV, Ottobre 29. — c. 59 (57) t.° — Il doge, ad istanza di Francesco di Castelbarco rappresentante anche i suoi fratelli Carlo e Guglielmo figli di Jacopo (procura in atti di Martino del fu Giovanni di Terradura da Tesino), accoglie quei signori come fedeli e buoni servitori della Signoria veneta, perdonando loro ogni atto poco amichevole che avessero commesso contro la medesima ; prende in considerazione la loro qualità di raccomandati di Federico duca d’ Austria, e toglie il sequestro sopra gl’ interessi dei prestiti che pos-sedono in Venezia. Dopo ciò il Castelbarco presta il giuramento di fedeltà. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : Giovanni Piumaccio can-cellier grande, e Francesco Beaciani e Pietro Enzo, notai ducali. — Atti Gian Domenico del fu Jacopo Cristoforo dal Ferro not. imp. e scriv. due. 88. — 1421, ind. XIV, Dicembre 9. — c. 73 (71) t.° — Bartolomeo de’ Bon-dioli arciprete della cattedrale di Mantova, procuratore di Gianfrancesco Gonzaga (procura in atti di Giambono del fu Avanzo de’ Marelli not. imp.), dichiara di avere ricevuto da Mariuo Cocco, Omobono Gritti e Nicolò Erizzo, provveditori alle biade facienti pel comune di Venezia, 10,000 due. d’ oro, a conto dei 21,000 che quest’ ultimo doveva al Gonzaga per 6000 moggia di frumento, in seguito a contratto fatto dal detto signore con Lorenzo Bragadino inviato veneto, il 9 ottobre (v. n. 95). Fatto nell’ ufficio dei detti provveditori, nel palazzo ducale di \enezia. testimoni : il Marelli suddetto, Giovanni de Bonisio not. due. e Bertuccio di Giovanni Piumaccio. — Atti Gasparino de’ Merlati.