DOGE : FRANCESCO FOSCARI. 91 294. — 1427, Agosto 16. — c. 101 (99). — Annotazione come al n. 139 a favore di Antonio Rainaldo per 100 caratelli. 295. — 1427, ind. VI, Settembre 3. — c. 201 (201). — Il doge, per le benemerenze di Marsilio del fu Federico da Gambara, concedo e conferma in nome di Venezia ad esso Federico e ai suoi discendenti maschi legittimi tutti i beni che il medesimo e suo fratello Maffeo possedevano nel territorio di Brescia avanti il cominciar della guerra, riservando alla Signoria veneta l’occupazione dei luoghi forti. Tutti i detti beni sono dati al Gambara in feudo retto, nobile e regale, con esenzione da ogni dipendenza di giurisdizione e da dazii e gabelle della città di Brescia, trattane quella del sale, e riservato il mero impero e la giurisdizione del sangue alla Signoria. Nel vincolo feudale non sono compresi i beni patrimoniali dei Gambara. Marsilio suddetto presta il giuramento di fedeltà e vassallaggio nelle mani del doge che lo investe del feudo e dichiara di riservare a Brunoro Aglio di Maffeo la parte del feudo stesso spettategli per quando venga all' obbedienza e sia ricevuto in grazia. Data nel palazzo ducale di Venezia. 296. — 1427, ind. V, Settembre 7. — c. 143 (145). — Pagano de’ Marini genovese, procuratore di Tomaso da Campofregoso signore di Sarzana (procura in atti di Biagio del fu Oberto Foglietta, autenticata per la firma notarile da Bartolomeo Orlandini commissario generale della Signoria di Firenze sulla Riviera di Genova, data a Terralba a mezzo miglio dalla podesteria del Bisagno — de Bisanis) dichiara di aver ricevuto per conto del suo mandante dal doge di Venezia 2000 ducati a prestito, e ne promette la restituzione. Fatto nella cancelleria ducale di Venezia. — Testimoni: Francesco della Siega, Pietro Negri e Lodovico Beaciani, notai ducali. — Atti Michele del fu Bartolomeo de’ Grassi not. imp. 297. — 1427, Settembre 24. — c. 101 (99). — Annotazione come al n. 139 a favore di Vincenzo Fermano (da Fermo ?), per 120 caratelli di vino da prendersi a Fano. 298. — 1427, ind. V, Ottobre 1. — c. 207 (210) t.° — Francesco del fu Giannino de’ Mainardi, Bartolo del fu Guglielmo Spagnola e Maffeo del fu Picino de Salvatore, consoli, Pizzino da Acquefredda, Pietro del fu Pericino Baroli e Betino del fu Bartolomeo Calzoni, tutti rappresentanti la comunità di Montechiaro, territorio di Brescia — e come tali confermati da Jacopino del fu Biagio, Delaino del fu Ron-dello e Bressanino del fu Mondino tutti Rondelli, Bodusio del fu Delaito da Vigasio, Cornino Gesti del fu Stefano e Bartolo del fu Giannino de Gesti, Facino del fu Bertolino di Busterzo, Giannino del fu Pietro de’ Tricani, Martino del fu Comenzolo di Petrinello, Giovanni del fu Marchisio Marchisio, Zolino del fu Tomasino Za-meree (Giammaria ?), Guglielmo del fu Giannino e Pangrazio del fu Bertolino Zani, Jacopo del fu Guglielmo Moreschi, Cristoforo del fu Jacopo de Pullo, Giliolo