6 La disposizione del materiale è fatta secondo 1’ ultimo catalogo dei coleotteri paleartici, edito da Winkler (Vienna 1925-26), sebbene io non sia sempre d’ accordo coll’ ordinamento seguito in quest’opera. Così ad esempio non mi sembra rispondente al concetto filogenetico iniziare la serie dei Carabus coi Procerus e posporre i Calosoma ai Carabus; però per facilitare le ricerche bibliografiche nel catalogo dei coleotteri paleartici mi sono uniformato a questo. Per quanto concerne le citazioni bibliografiche ho delle idee mie proprie, che ho già esposto in parecchi lavori. Secondo me, prima condizione per un catalogo faunistico, che sia fatto con criteri veramente scientifici, è quella che si possano identificare con certezza le specie elencate. Non basta citare il nome latino della specie col nome dell’ autore, perchè nessuno di noi determina esclusivamente coll’ aiuto delle descrizioni originali, il più delle volte antiquate; ma si ricorre di solito a qualche opera più moderna, nella quale sono meglio precisati i caratteri distintivi. Ora, chi ci assicura che l’autore dell’ opera moderna intenda sotto un dato nome la medesima specie che aveva servito all’ autore della descrizione originale? Noi sappiamo anzi che spesso avviene il contrario e che un nome che veniva finora attribuito alla specie x si conviene invece ad un altra specie, diciamo y. Da ciò la frequente necessità di cambiamenti di nome, che si verifica nella letteratura sistematica e che ingenera un confusionismo non indifferente. Per ovviare a questi inconvenienti non basta adunque aggiungere al nome della specie il nome dell’autore, qualora non sia stata realmente consultata e studiata la descrizione originale; ma conviene assolutamente citare quelle opere (di solito posteriori alla descrizione originale), che servirono per la determinazione di una data specie o razza. Anzi, secondo me, in semplici elenchi faunistici sarebbe meglio di tutto abolire, per brevità, il nome dell’ autore e aggiungervi invece una brevissima citazione bibliografica dei lavori effettivamente consultati. Così si avrebbe il grande vantaggio di poter sempre constatare, in quale senso l’autore dell’ elenco faunistico intenda circoscritta o interpretata una data specie e ciò indipendentemente da qualsiasi cambiamento di nomenclatura che dovesse subentrare in avvenire. * Altro postulato per qualsiasi lavoro faunistico si è l’esattezza delle determinazioni e delle indicazioni topografiche. Indicazioni dubbiose non dovrebbero venire incluse o almeno segnalate esplicitamente come tali. La letteratura faunistica preesistente deve venir usata con cautela, perchè purtroppo spesso non scevra di errori. Non giova adunque riportare con scrupolosa meticolosità ogni singola indicazione bibliografica relativa alla presenza di tale o tal’altra specie in un dato luogo; ma conviene poter discernere il vero dal falso o almeno il probabile dall’ impossibile. Un catalogo faunistico deve essere adunque un lavoro critico, basato su decenni di studio