189. O. longicornis Motsch. (Etud. ent. 1862, 40, tipo: Caverna del M. Ljubnik in Carniola; Müll. 1913, 74; globulipennis Ganglb., Verh. zool. bot. Ges. Wien 1896, 462; ? globulipennis Schaum, Ins. Deutschi. I, 1860, 660 e Schmidt, Verh. zool. bot. Ges. Wien 1860, 669, cf. Müll. Boll. Soc. Adr. Sc. nat. XXVII-2, 1919, 36 e Wien. ent. Zeitg. 1921,91). — Comprende due forme estreme, però poco diverse, l’una della Carniola (f. typ.), l’altra della Venezia Giulia (sbsp. Chendae). (La f. typ, è più piccola, di colorito più chiaro, giallognolo, le elitre più brevi, più distintamente striate, l’interstria suturale poco o nulla affatto infossata; il primo punto della serie ombelicata trovasi dietro la linea di congiunzione del 2° punto della predetta serie col primo punto setigero dorsale; 3.8-4 mm. — E’ rarissima in alcune caverne del M. Ljubnik presso Bischoflack: Grotta Kevderc, Gipsova jama e Brezno). La sbsp. Chendae Schatzm. Boll. Soc. ent. Ital. 1922, 79) è più grande, di colorito più scuro, più tendente al bruno-ferrugineo, le elitre un poco più lunghe, più convesse e più debolmente striate, l’interstria suturale più infossata; il primo punto della serie ombelicata trovasi in linea retta tra il 2° punto della predetta serie ed il primo punto setigero dorsale; 4-4.2 mm. — Trovasi nella Velika jama ai piedi del M. Mataiur presso Tercimonte, nel distretto di S. Pietro al Natisone. E’ stata scoperta da Schatzmayr e Chenda ai 6.7.22 e fu raccolta più tardi nella medesima grotta da me, Gridelli e Messa, 7.23 e 7.24 e da Pretner 8.25. Vive nel punto più recondito della caverna, nel terriccio umido, argilloso, frammisto a sassii. L’ O. longicornis è stato raccolto anche nella Valle dell’ Isonzo, a Kamno tra Caporetto e Tolmino, sotto grossissime pietre profondamente interrate (leg. Dott. Andreini, gennaio e febbraio 1916; cf. Dodero, Ann. Mus. Civ. Genova 1917, 386). Io ho potuto esaminare due es. di questa località. Certi caratteri collimano più colla forma del Mataiur, altri con quella della Carniola; io credo che si tratti di una forma intermedia, alquanto variabile. 190. O. Mfillerianus Schatzm. (Wien. ent. Zeitg. 1907, 216, tipo: Grotta Clementina pr. Opoina, Trieste; globulipennis Müll. 1913, 84; ? globulipennnis Schaum, Ins. Deutschi. I, 1869, 660 e Schmidt, Verh. zool. bot. Ges. Wien 1860, 669, cf. Müll. Boll. Soc. Adr. Sc. nat XXVII-2, 1919, 36 e Wien. ent. Zeitg. 1921, 91). — Specie constatata finora etn certezza soltanto nel Carso triestino, ove sostituisce il longicornis del retroterra goriziano e della Carniola. Comprende due razze ben distinte: a) Miillerianus primigenius Müll. (Boll. Soc. Adr. Se. nat. 1919, 36 e Accad. scient. Veneto-Trentino-Istriana, 1922, 29). — Elitre un po’ meno globose, più distintamente striate, con tre soli punti setigeri dorsali; pronoto più cordiforme, di solito senza fossette nella parte anteriore del disco. Trovasi in alcune caverne del Carso triestino al di là della catena del M. Lanaro. E’ specialmente frequente nella caverna detta «Draga