96 cone, Grado (lagune) e Is. Morosini. — Dint. Gorizia: Podgora, Aidus-sina. — Dint. Trieste: Boschetto, Terstenicco, S. Sabba e Zaule; nel retroterra a Percidol, Monrupino, Lipizza, Gabrovizza (all’entrata della Grotta dell’ Orso), Comeno e Senosecchia. — Istria: Valle d’Ospo, Capodistria, Salvore, Valle del Quieto (pr. Levade e verso la foce); Erpelle, Castelnuovo, Pola. — Fiume e Laurana. — Isole: Veglia, Arbe, Unie. Nota. — Da Salvore mi consta, oltre la solita forma dell’Eur. centrale, anche un’altra, più grande, più scura, quasi nera, colle strie dell’elitre più marcate. Io ne raccolsi 3 es. presso l’abbeveratoio vicino al faro. — A Zara in Dalmazia vi sono, oltre alla forma normale, anche altri es. colle elitre più allungate, più ristrette verso la base e leggermente alutaeee in seguito a microscultura più evidente. Non è escluso che si tratti di una specie diversa (forse elongatulns De.j.). Ad ogni modo si vede che il T. bistriatus nel senso attuale costituisce un complesso di varie forme, non ancora ben definite. 153. T. mlcros Fisch. (Bed. N. Afr. 73; gregarius Chaud., panglb. 179 e Beitt. 124; bistriatus var., Schaum 746 e Reitt. 1884, 121. — Eur. media e merid., Caucaso, Algeria). — Da noi esclus. lungo le sponde dei fiumi e dei ruscelli, IV-VII e X. —• Goriziano: lungo l’Tsonzo tra Tolmino e Volzano, Lucinico, Boschinis, Pieris, Is. Morosini, spec. in punti sabbiosi; lungo la Peumizza pr. Gorizia; al Vi-pacco pr. Prevacina. Un es. anche a volo di sera, Gorizia 22.5.21. — Retroterra di Trieste: lungo il ruscello sopra Roditti (Gr 1). — Istria: alla sponda argillosa del Quieto (R 3). 154. T. fulvicollis Dej. (Spec. V, 39, tipo: Dalmazia; Reitt. 1884, 121 e Fn. Germ 124, panglb. 179, Bed. N. Afr. 10. — Beg. Mediterr.). — Abbastanza diffuso in Dalmazia, in siti paludosi. Raggiunge da noi il limite settentrionale; — Tstria mer.: Pola (Steinb 6, Web 1); nel Palli pr. Bovigno 4.26 (Spr2). — Dint. Trieste: S. Luigi, a volo, 6.24 (Sprl); Noghera 4.26 (Spr 2). — Goriziano: senza località precisa, probab. Monfalcone o Duino (Schr 1). 155. T. scutellaris Steph. (Dei V, 39, Schaum 745, Beitt. 1884, 122 e Fn. Germ. 124, Ganglb. 179, Bed. Fn. Seine 37 e N. Afr. 74. —- Reg. Mediterr. e Eur. centi-., su terreno salmastro). — Lungo le coste friulane e istriane, su terreno piano, argilloso, vicino al mare; trovasi errante sul suolo e sotto sassi, II - VII e X, com. — Friuli: Grado (lagune), Belvedere. — Vallon di Muggia: S. Sabba, Zaule, Noghera; a suo tempo anche nelle saline di Servola pr. Trieste. — Istria: Capodistria (saline), Daila pr. Cittanuova, Pola e Fiume. —■ Isole: Brioni (verso P. Peneda) e Arbe. I nostri es. hanno il capo e il pronoto bruni, le elitre gialle, con un triangolo scutellare più scuro per trasparenza del mesosterno. spesso anche con una macchia o fascia trasversale brunastra, dietro la metà; singoli individui più scuri hanno le elitre quasi totalmente brune nella metà apicale e gialle verso gli omeri.