215 — Alpi e Prealpi Giulie: Jòf Fuart, Mangart, Tricorno, Passo Luknja, Porezen, M. Nero di Bochinia, M. Nero di Tolmino (sulla vetta e presso il lago), M. Canin, Mataiur (vetta), Selva Tarnova (nelle faggete pr. Carnlzza, Ciaun e Kucelj), Selva del Piro (Nanos). — Alpi Liburniche: Nevoso Risnjak e Bitoraj, nelle faggete. — Anche in Carnia nella reg. subalpina e alpina (Gortani 61); M. Flop (R), M. Crostis e M. Talm (Vallon). 371. Pt. (Haptoderus) brevis Dui't. (Schaum 492, Ganglb. 278; stria-ticollis Dej. Ili, 268. — Alpi della Balcania nord-orientale, Venezia Giulia, Carinzia e Transilvania). — Da noi principalmente nei boschi di faggio dell’ Istria montana, nel fogliame fracido e sotto i sassi, V, VI e IX: M. Taiano e M. Maggiore; più in basso nei boschi di Castel-nuovo e all’ entrata della Grotta Larga pr. Matteria. — Nel Goriziano finora soltanto nella Selva di Tarnova (Loqua, Ciaun) e sul M. Nero di Bochinia. Sembra che manchi affatto a occidente dell’ Isonzo. E’ accertato invece per la reg. del Dobratsch in Carinzia (Schatzmayr, Verh. zool. bot. Ges. Wien, 1907,127); mentre la sua presenza nei dintorni di Vienna, dove sarebbero stati raccolti i tipi del Pt. brevis, è alquanto incerta, non essendo stato trovato colà in epoca recente. 372. Pt. (Pterostichus s. str.) melas Creutz. (Entomolog. Verruche 1799,114, tipo: Neuv.-aldegg pr. Vienna; Dej. 111,273, Ganglb. 281, Apfb. 265, Reitt. 154. ■— Parte merid. dell’ Eur. media, Italia, Balcania). — Diffuso nella V. G. dalla zona litorale fino oltre 1000 m (M. Juianez pr. Cividale). Trovasi sotto i sassi, in siti piuttosto umidi, nei giardini, nei campi, lungo le vie i sentieri, nei paludi; III - X, eom,; es. immaturi alla fine V (Is. Morosini). Carnia: reg. submontana e montana (Gortani 61); Villa Santina (Valloni). Val Raccolana (Spr 1), e M. Juanez, vetta, (MI). — Goriziano: Mataiur (pr. Montemaggiore), Volzano', Tolmino, M. Sabotino (vetta), Gorizia, Rubbia, Aidussina, Idria. — Friuli: S. Vito al Tagliamelo, Muscoli, Monfalcone, Timavo, Is. Morosini. — Trieste: città e prossimi dintorni (Boschetto, Montebello, Longera); sull’altipiano a Opcina, Orleg, Creple, Lipizza, Prosecco, Nabresina, Bivio, Comeno, Val Branizza; nel retroterra montano sul M. Castellaro (vetta), a Ro-ditti, Cossana e Postumia. — Istria: Noghera, M. Carso, Matteria, Val Quieto (Levade), Pisino, Rovigno, Pola. — Liburnia: Laurana, M. Maggiore e Fiume. — Isole: Brioni (Pa) e Veglia (Net). Nota. — I Pter. melas della V. G. sono indubbiamente un complesso eterogeneo, che si risolve in due razze estreme: il tipico melas del-1’ Eur. centrale e la subsp. depressus della Dalmazia. Però è impossibile stabilire un limite netto e preciso tra le due razze; tale è la variabilità individuale e locale della specie. Si può dire soltanto che la forma nordica, più piccola e più allungata (melas typ.) trovasi spec. in Carnia e nel Medio Isonzo; mentre la razza dalmata, più robusta e più tozza (depressus Dej.) predilige l’Istria e il territorio di Trieste. Non posso condividere l’opinione dell’ amico Gridelli (Annali Museo Storia Nat. Genova X, 1926,541), che identifica senz’altro il