70 Il luogo stesso immondo ebbe, e diviso Dai vivi il volle. Rito santo un tempo, Ma che Cristo abolì. D’ umana carne Ei rivestito, di più grande onore Degna la fece; ei ne purgò le macchie, Le sozzure ne tolse. Ecco la madre, La chiesa del divin voler istrutta, Altra prescrisse più onorevol legge, Di grazia allo splendor più adatta assai, E cui di grazia il nuovo patto innalza Quel, che servo fu già, che adesso è figlio. Qual maestà, qual rispetto apporta il santo Terror, che là, dove si adora il Nume, Entri il fedele, e insiem s’ unisca a quelli, Che in pace dormon di pietà, di fede. Nel passeggiar sulla disciolta polve De’vecchi amici, nel prostrarsi umili De’congiunti alla tomba, e chi potrebbe Obbliar d’esser mortai? Chi non si sente Della immagin di morte ivi presente Scosso e agitato? Religione e fede Agiscono nel cuor - Sotto quest’arca Giace mio padre. Questo marmo cela La cara madre, che testé rapita Mi fu dal fato. Quel dolce germano, Che amai al par di me, disteso giace Alla base di questo alto pilastro. Qual mesta e supplichevol voce ascolto Da ogni avello innalzarsi, ed al mio orecchio Farne giunger il suon? Vi sento: io debbo Supplir ciò eh’ a espiar i vostri falli