41 sempre monocromatici, tra l'azzurro e il violetto, sui monti del retroterra di Trieste e ancor più su quelli della Liburnia si manifesta la variabilità cromatica individuale. Esemplari con riflesso verdastro si trovano spesso sul M. Auremiano. Del M. Tajano ho veduto una ventina di es., molti di color violaceo-azzurro, però anche due verdastri ed uno di un bel color violaceo-purpureo cupo 1). Ancor più accentuato è il policromismo individuale sul M. Maggiore, ove trovai nella regione carsica vicino alla vetta assieme a pochi es. nero-violacei anche due di una bella tinta metallica bronzata, i quali rassomigliano stranamente a certi C. Scheidleri dell’Austria inferiore. Nei monti sopra Fiume incomincia il territorio della razza b. Io ne vidi parecchi al Museo di Vienna (Korlevic XI, 1883), che coincidono morfologicamente cogli es. del Velebit; due sono neri con riflessi azzurri, uno nero-verdastro coi margini intensamente verdi e uno bronzato, però non così bello come quelli del M. Maggiore. Poi 4 es. di Fuzine: 2 azzurro-violacei, 1 cupreo-purpureo e 1 bronzeo. Dunque anche nel territorio di Fiume si manifesta la variabilità cromatica, come sul M. Maggiore, mentre più al sud, nel Velebit dalmato, trovasi il Herbsti in veste si può dire monocromatica, poco variabile tra l’azzurro e il verdastro. Il Depoli, che dispone di un materiale fiumano bene assortito secondo località, osserva (1913, 38) che si possono distinguere nei dintorni di Fiume due razze principali: la v. Herbsti nella zona montana, carsica, al di sopra dei 500 m.; essa fa vita diurna nel fogliame che ricopre il suolo delle faggete. Più in basso, nella zona coltivata e di preferenza sul tassello (Valle della Racina, Proslop) vi sarebbe un’altra razza, che il Depoli designa come f. typ. e che fa vita notturna. Io non so se si tratti proprio della f. typ. (a) della Carniola montana; è più probabile che sia una forma intermedia tra a, b e c. Del retroterra fiumano (Lic) è descritta anche la var. Korleviói Hoffm., che il Depoli (1. c.) dice trovarsi promiscua coll’Herbsti. Dalla descrizione dell’ Hoffmann (Ent. Nachr. 1883, 214) risulta trattarsi di una forma piccolissima, di soli 18-22 mm. colle elitre strette, a strie fortemente punteggiate, le strie interne parallele colla sutura, mentre sono leggermente divergenti verso la base nel catenatus. Corpo anteriore violaceo elitre verde-metalliche col margine verde o purpureo. Io confesso di non aver mai veduto esemplari tanto piccoli. Gli es. di Arbe costituiscono una forma grande e robusta, mono-cromatica, con leggeri riflessi azzurri o violacei. Essa è molto più vicina a c che a 6 e si può designare perciò come Fontanellae. — Una tendenza di avvicinamento alla razza c si manifesta del resto anche in singoli es. dei dintorni di Trieste, spec. in quelli di Ospo. i) Questa forma purpurea corrisponde al C. catenatus var. y di Duftschmid (Fn. Austr. II, 1812, 20), che il Gèhin (Cat. Oarab. 1885) battezzò v. albanensis, quantunque egli indichi come patria «Autriche» (e non Albania, come si dovrebbe desumere dal nome).