143 Un merito del T. è di aver escluso l’Asmerinx laevicollis dal genere Harpalus. Però la mancanza di setole sulle paraglosse non basta a giustificare questa innovazione sistematica, essendo, come ebbi già a rilevare, anche le paraglosse degli Ophonus (sottogenere di Harpalus) del tutto prive di setole. Più importante mi sembra la microscultura affatto differente, come ebbi a rilevare in una mia nota nella Wien. ent. Zeitg. 1921, 136. Nello stesso lavoro del 1921 osservai come anche i Parophonus sensu Ganglb. si distinguono da tutti i veri Ophonus e Harpalus per la striatura microscopica delle elitre. Recentemente lo Schauberger in uno studio sui Parophonus (Ent. Anzeiger 1923, 69), basandosi sulla diversità del pene e della microscultura, sulla presenza di una linea obliqua sul capo, che diparte lateralmente dalla sutura clipeale e si prolunga verso gli occhi, ma soprattutto sulla mancanza di setole sulle paraglosse, staccò anche i Parophonus dal genere Harpalus s. 1. e li considera affini ai Trichotichnus. Nel Catalogo del Winkler (1924, fase. II, Harpalinae, conscripsit Schauberger) i Parophonus figurano infatti come genere a sè accanto ai Trichotichnus nel gruppo Acu-palpini. I caratteri suaccennati collegano effettivamente i Parophonus cogli Acupalpini, Però la mancanza di setole sulle paraglosse, che lo Schauberger, appoggiandosi evidentemente al lavoro del Tschitscherine, accentua principalmente in suffragio della sua opinione, non sarebbe da sola convincente per i motivi suesposti. Prendendo in esame tutti i caratteri, io sono dell’opinione che tanto i Trichotichnus quanto i Parophonus costituiscono dei veri generi di transizione («Schalt-typen»). Infatti essi hanno accanto alle caratteristiche degli Acupalpini anche alcune degli Harpalini, p. e. una fila di setole spiniformi sul primo articolo tarsale posteriore e un maggior numero di setole sul penultimo articolo dei palpi labiali. Io non so adunque davvero se si possa mantenere questi sottogruppi nettamente distinti o se non convenga piuttosto ritornare alla sistematica del Ganglbauer e Bedel, che si limita alla distinzione dei generi senza ulteriori suddivisioni del-l’intero gruppo. Se si vuole però mantenere la suddivisione proposta dal Tschitscherine, converrà modificare la sua tabella (1901) nel modo seguente: 1. I tarsi anteriori del S più o meno dilatati e forniti di sotto di una suola di aspetto spugnoso o di una spazzola di peli papàlliferi non allineati in duplice serie. Anisodactylini. Generi europei: Anisodactylus, Scybalicus, Gynandromorphus, Diachro-mus e Dichirotriclms. ■— I tarsi anteriori e medi del S semplici oppure dilatati e forniti di duplice serie di lamelle squamiformi imbricate; eccezionalmente i tarsi anteriori con peli a spazzola (Dichirotrichus e Carterus), però in tal caso quelli di mezzo non dilatati. —2.