42 Da quanto suesposto risulta il fatto interessante che il policromismo del C. catenatus si limita alla zona montana al sud del M. Re (e forse di Idria) e raggiunge la massima intensità su alcuni monti della Liburnia. Tutta la zona circostante, dai monti sopra Gorizia oltre il territorio di Trieste e dell’Istria, comprese le isole di Lussin e Arbe, fino al Velebit e alla Dalmazia, è abitata da forme assolutamente monocromatiche. Mi sembra inoltre accertato che il policromismo, entro i limiti della zona indicata, non sia un fenomeno generale, ma nettamente circoscritto alle posizioni apriche e sassose della regione più alta dei monti sopra la cinta delle faggete, mentre gli esemplari vera- » mente silvicoli sono ovunque oscuri e monocromatici. Nota. —■ Born, nel descrivere il C. catenatus plassensis (Soc. ent. 1907, 50) considera questa forma come annello di congiunzione fra il C. catenatus e il Pareyssi, che egli riunisce perciò in una specie sola. Io non posso associarmi all’opinione dell’illustre carabologo svizzero, e considero i due carabi in questione come specie distinte. Anzitutto perchè il plassensis, secondo me, non rappresenta una vera forma intermedia, ma appartiene al Pareyssi, col quale condivide la forma del pene, ben diversa da quella del catenatus; poi perchè il Pareyssi convive nella regione del Velebit e delle Alpi dinariche assieme al catenatus, conservando perfettamente la forma specifica del pene e senza passaggi di sorta. 27. C. (Deuterocarabus) montivagus Pali. (Gglb. 77 e Reitt. Tab. 142. — Balcania sett., Rumenia, Carpazi e, se si ritengono come razze tutti i Deuterocarabus sensu Reitt., anche nell’Asia minore, Armenia Transcaucasia). — Raggiunge da noi il limite estremo verso occidente e vi è rappresentato dalla sbsp. velebiticus Hampe (Gglb. e Reitt. 1. c.; illyricus Kraatz, Ent. Monatsblàtt. 1880, 56, tipo: Selva di Tarnova. — Monti della Croazia litor. e della V. G.). — Goriziano: Selva Tarnova, meno raro del carinthiacus (Schreiber 1885, 265); io ho veduto es. del M. Ciaun e di Dol, i quali coincidono perfettamente con altri del Velebit. — Retroterra mont. di Trieste e dell’Istria: Auremiano 5.910 (Spr 1); Tajano, in vetta sotto un sasso, 5.19 (R 1). — Liburnia: sulle vette diboscate del retroterra fiumano, molto raro (Pad. 113). 28. C. (Euporocarabus) hortensis L. (Schaum 159, Gglb. 79 e Apfb. 41; hortensis + Neumayeri + Presslii Reitt. Tab. 181. — Balcania, Italia, Eur. or. e centr. fino in Scandinavia). — Da noi la f. tipica dell’Eur. centr., quasi esclusivamente nel retroterra montano, per lo più nella zona dei faggi, rara. — Carnia: Pontebba, Tolmezzo, Tar-cento, M. Bernadia, M. Joannes (Lazzarini 57). — Goriziano: Val To-minca, un solo es. (Bernau 290); meno raro nella Selva di Tarnova, VII, IX; M. Santo e Vituglia pr. Gorizia (Schr.); Aidussina 6.09 (Spr. 1). — Betroterra di Trieste : in un bosco di quercie al nord del tratto Neverke-Kossana, sotto pietre, 9.910 (Sch e Spr 3); nei boschi di faggio sopra Boditti, presso una fonte, 6.911 (Gr div.). — Istria: presso Canfanaro, un paio di elitre sotto un sasso (M). — Betroterra di Fiume (Pad. 113); Fuzine (Meyer 1912, 82). — Più al sud, nel Velebit sett. (Ostaria) si trova una forma di transizione (ostariensis Born) alla razza del Velebit merid. (starigradensis Born).