259 Uno degli es. di Albona possiede, oltre al lembo suturale bruno, anche due macchie scure, allungate, ai lati delle elitre verso 1’ angolo apicale esterno ed un’accenno di una macchietta comune alla sutura. Io credo che si tratti di una forma identica o per lo meno molto simile al D. Stolzi Reitt. della Croazia, il quale, stando alla descrizione, non mi sembra specificamente distinto dal melanocephalm. Nota. — Il Bedel (Col. N. Afr. 273) ascrive al melanocephalus «Dessous du corps noirâtre sur la poitrine et 1’ abdomen», per distinguerlo dal sigma, che ha la parte inf. del corpo gialla. Anche Puel. (Notes sur les Carnbiqnes, 1913,17) contrapporne il melacephalus al sigma colle parole: «Poitrine et abdomen rembrunis». Io ho osservato invece, che vi sono anche dei veri melanocephalus coll’ addome giallo', come nel sigma (p. e. in Dalmazia, presso Kin). Del resto già Reitter (1887) dice del melanocephalus. «Abdomen meist gelbraun» e GANGLBAUEn (1892) «Abdomen häufig bräunlich». Si vede adunque che il colore del ventre del melanocephalus è soggetto a notevoli variazioni, percui non si presta quale carattere diagnostico sicuro. Tuttavia non sarà possibile confondere il melanocephalus col secondo attero, con fascia trasversale. 454. D. nigriventris Thoms. (Bed. 121, Ganglb. 409 e Reitt. 195; Bed. N. Afr. 273; Reitt, 1887.286 e 1905,237; nolatus Schaum 272; fasciatus Dej. T, 238; melanocephalus var., Puel, Notes sur les Cara-biques, 1923,17 e 1925,49. — Eur. sett. e media, sotto le corteccie di conifere). — Non raro nella parte sett. della V. G., d’inverno sotto le corteccie ed i muschi alla base degli alberi, nei siti costieri sotto i sassi, talvolta già in II o ITI. — Goriziano e Friuli: M. Sabotino, M. Santo, Grado, S. Giovanni al Timavo. -— Trieste: nel bosco di pini di Terstenicco, M. Pantaleone, Ranne, Roditti; nel bosco di Lipizza sotto le corteccie ed i muschi delle quercic, d’inverno: Noghera. La maggior parte dei nostri es. appartiene ad una1 forma col pronoto bruno, che corrisponde alla colorazione della var. fuscithorax Reitt. 1905 (descritto da Lenkoran). Un’ es. di Longera pr. Trieste, 5.24 (Sch), col pronoto egualmente bruno, si scosta1 notevolmente da altri es. della nostra regione per statura più piccola (3 mm), gli occhi più grandi e sporgenti, il pronoto più piccolo, cogli angoli post, più arrotondati, le elitre con strie finissime, semplici, senza punti scuri visibili per trasparenza, e la fascia: trasversale più stretta. Non credo però che si tratti di una specie diversa essendo la forma del capo e del pronoto alquanto variabile anche in altre specie del genere Dromius. Nota. — Non ho adottato il sistema' proposto da Puel (Notes sur les Carabiques 1923 e 1925), che considera il 7). nigriventris e il eru-cifer come semplici varietà del melanocephalus. E’ bensì vero che mancano finora dei buoni caratteri distintivi, essendo la forma, il colorito, il disegno delle elitre e, stando al Puel, anche lo sviluppo delle ali, alquanto variabili. Però, prima di poter dire l’ultima parola, converrà rifare lo studio comparativo di tutti i Dromiolus, prendendo in esame anche 1’ armatura interna del pene.