222 Rumenia (Coniarla), di statura maggiore; altri, un poco più piccoli, ma del resto identici per le caratteristiche elitrali, mi constano dalla Stiria (Graz), Croazia (Gospic), Rosnia (Vares) e Ungheria (Szatmàr). 387. A. BeckenhauptI Duft. sensu novo. — La specie, nel senso ristretto del presente catalogo, rappresenta un complesso di razze diffuse nella zona meridionale delle Alpi orientali e nell’Alto* Carso, dal M. Nevoso fino in Carnia. — La distruzione delle razze riesce talvolta difficile, ad onta della grande diversità morfologica, e ciò causa la variabilità individuale nello stesso sito e le modificazioni lente e continue da un monte all’ altro. Ad ogni modo si possono distinguere i seguenti tipi principali: [Beckenhaupti f. typ., Duft. Fn. Austr. II, 67, tipi: Alpi della Ca-rinzia; Dej. Ili, 38, Schaum 497, Ganglb. 298. — Forma relat. piccola e stretta, col'le antenne alla base e le zampe costantemente rosse, spesso anche 1’ orlo laterale del pronoto e il margine omerale delle elitre bruni o rossicci; il pronoto piuttosto fortemente ristretto verso la base, non sinuato, gli angoli post, poco acuti p quasi retti; 15-16 mm. — Trovasi nelle Caravanche e nelle Alpi di Stein: Mittagskogel, Obir, Stol, Grintouz]. Nessuno degli es. della V. G. collima perfettamente colla f. typ., sebbene quelli della zona di confine settentrionale le si avvicinano notevolmente. La massima somiglianza presentano alcuni es. del M. Lussari nel Tarvisiano (leg. Schatzmayr). Essi hanno tutto l’aspetto e il colorito della f. tvp., soltanto il pronoto è meno ristretto all’ indietro e di conseguenza più largo alla base. a) Beckenhaupti carnicus Ganglb. (Verh. zool. hot. Ges. 1902,104, tipo: M. Canin). — Distinguesi dalla f. typ. anzitutto per il pronoto meno ristretto all’ indietro, spesso leggermente sinuato nella metà post, e per gli angoli post, più acuti e spargenti. Le zampe e le antenne di solito nere, di rado rossiccie. L’ angolo omerale del $ più marcato, quello della 9 più arrotondato. — Trovasi nelle Alpi Giulie a occidente dell’ Isonzo (e forse anche in Carnia), nella zona alpina, sotto i sassi, VII - IX. — E’ stato scoperto sul M. Canin da Krauss e Penecke (1901) e raccolto ivi anche da Schatzmayr e Chenda (1922). — Jóf Fuart, oltre 2000 m. 8.05 e 7.22 (Sch). — Mataiur, presso la vetta, 9.19 e 7.22; in maggior numero ai 13.7.24, anche es. in copula e 9 9 gravide (M). Gortani (1905,61) segnala la razza carnicus dalle seguenti località della Carnia occidentale: Valle di Giaf, M. Clapsavon e M. Tragonia. Io stesso l’ho annotato nel mio schedario dal M. Flop (R 6). Non avendo però ora a disposizione questo materiale, non potrei asserire con sicurezza se trattasi proprio della medesima razza, come sul M. Canin. Es. poco diversi, che si avvicinano ora più al tipo, ora alla subsp. bohiniensis, si trovano nelle Alpi a oriente dell’ Isonzo e della Cori-tenza. — Mangart, una razza un poco più snella che sul M. Canin (Ganglb., Verh. zool. bot. Ges. Wien 1902, 104); ivi 7.24 (Ch). — Tri-