210 TI territorio costiero rlel Golfo di Trieste rappresenta, per il P. Koyi, una zona di transizione con razze non bene definite. Certi es. (p. e. di Longera) tengono una via di mezzo tra il goricianus e il lossinianus; altri (p. e. di Cedas, Muggia e Capodistria) hanno un leggero riflesso azzurro e si avvicinano in questo riguardo alla f. typ. di Zara. Non ho presentemente sotto occhi gli es. del retroterra montano di Fiume. Dubito che vi si trovi colà la f. typ. (cf. Dep. 1913, 49) e suppongo che si tratterà piuttosto del goricianus. 350. Pt, lepidus Leske (Schaum 447; lepidus + gressorius Dej. Ili, 218 e 220, Chaud. L’ Albeille 1876, 16 e 17, Ganglb. 268 e Reitt. 146. — Esclus. nel retroterra montano della V. G., salvo un’ unica località in pianura (Bestrigna), ove è stato evidentemente trasportato dalle acque. Vive spec. nei pascoli alpini, tra 1’ erbe e sotto i sassi, V - IX. — Carnia: nella reg. montana da Tolmezzo in su (Gortani 61); Ludaria e Torlano (Vallon), M. FJop (R), Chiusaforte (Ch). —- Retroterra di Gorizia: Camporosso, Lago di Raibl; Raceolana, Nevea; Razor, Val Vrata (Tricorno), M. Nero di Bochina, Rodizza, Val Trenta, Socia, Lepiena, Plezzo, Val Tominca, Volzano, S. Lucia, Loqua di Tarnova e Lokve d’Idria; secondo i dati del defunto Schreiber anche sul Podgora pr. Gorizia. — Friuli: Bestrigna pr. Monfalcone (Ganglbauer e Hans Wagner). — Retroterra di Trieste: M. Antuise (Sp 2). — Retroterra liburnico: Nevoso, Risnjak, Fuzine e Lokve. Nota. — L’ amico Schatzmayer, che sta ultimando la sua revisione dei Pterostichus italiani e che ha avuto occasione di esaminare un grandissimo numero di P. lepidus e gressorius, si è convinto della poca stabilità dei caratteri distintivi di queste due presunte specie e della conseguente difficoltà di separarle nettamente anche come razze locali. Ad ogni modo egli ritiene che gli esemplari della V. G., nel loro complesso, siano da ascriversi piuttosto alla forma occidentale (gressorius) che al vero lepidus dell’ Eur. centrale. Il colorito dei nostri es. varia dal nero al violetto, azzurro, verde e cupreo. Le ali sono soggette a differentissimi gradi di sviluppo, come fu già rilevato dallo Schaum (Ins. Deutschl. 448) in base alle osservazioni di Micklitz su esemplari del Goriziano. 351. Pt.cupreus L. (sensu Apfb. 254; cupreus pars, Chaud. L’Abeille 1876,18 e Ganglb. 269. — Eur. ed Asia, fino alla Siberia centr.). — I] cupreus, nel senso ristretto dell’ Apfelbeck, si distingue dalla specie affine Rebeli Apfb. della Balcania, per la serie di punti lungo 1’ ottava stria dorsale alquanto più rada, il corpo più piatto ed il colorito di solito cupreo o verde, soltanto eccezionalmente nero-bluastro. Diffuso nella zona bassa e media della V. G., in siti umidi, sotto i sassi, III - IX. Predilige i terreni paludosi delle vallate alluvionali, trovasi però anche altrove in siti umidi o melmosi lungo i ruscelli, presso le pozze, i laghi, nei campi e nei prati. Si spinge al nord nella vallata dell’Isonzo fin Caporetto; il punto più alto finora da me accertato è Hermsburg al versante sud del Nevoso (900 m). Esemplari freschi, molli, in VII - IX. — Friuli: alla spiaggia di Bestrigna pr.