MEDITAZIONE SETTIMA SOPRA IL SEPOLCRO IH «IOVINE DONNA MORTA DA PARTO. Il tetro marmo alla colonna affisso Qual idea mi ricorda? Ali si, qui intorno Giacciono di Sofronia i tristi avanzi. Oli Dio! Quant'io l’amava, e d'amistade Quali provai reciproci contenti! Mentre alla luce dal suo sen sorge a Di pudico imeneo tenero frutto, Sorse il prodotto, e inaridì la pianta. Oli come spesso il bambinel respira, E all’ ultimo spirar la madre danna ! Apre ei gli ocelli alla luce, essa gli chiude. Sorte degna di pianto: ella dà vita Altrui, la sua perdendo. Il nome augusto Di madre acquista, e dell’amor non gode. Chi sa che in mezzo ai palpiti, al dolore L alma esalando crucciosa e schiva, Al tenero bambin tomba non formi ? Ah, le funebri note un divin vate Presago apparecchiò. Vorria l’infante La luce rimirar, ma la dolente Forza non ha per consegnarlo al mondo.