52 Ormai volgi il desio, l'anima addestra -Dorme tra un altro amplesso il tuo fedéle, 11 tuo amabile, il caro: a morte ei stende Le destinate a te gelide braccia - Ei dorme nell’ obblio____ nell’ obblio eterno Dell’universo____ di te stessa ancorane de’ terrori, a tuoi capricci ingiusti, Ai crudeli tuoi tratti, arder di sdegno Olii non si sente? Perchè di natura L’ ordin perverti, e le sue leggi infrangi ? Da malori degli anni il vecchio oppresso Langue, ma vive; e un florido germoglio Tronchi nel crescer suo. quando più ostenta Il suo lior vago, e di prezioso frutto La più valida speme? Ah, tali acerbi Frutti destini dal letargo oscuro! Anche in mezzo alla vita, in braccio a morte E l’uom! Chi può fuggir la forza invitta Dell’occulta tiranna? Il suo veloce Dardo, che al par del fulmine si vibra, Ci coglie, e ci rovescia a un punto solo; Di mortiferi strali insiem si scaglia Una nube, ed all’ un 1’ altro succede, Fischiano a noi d’intorno. Ah, qual tia mai La vittima d’ognun? Niun cade indarno. 0 figliuoli d’ Adam, deli state in guardia Ogn’istante di vita; allor che meno Ve l’attendete____o provido consiglio Di prudenza ripièni Di questi avelli >Ie lo ripete ogni scolpita nota,