64 COMMEMORIALI, LIBRO III. Treviso, Nicolò Oste, e le nipoti della testatrice che poi stettero con Pietro Grimani. Confessa d’ avere, reduce da un viaggio in Candia, falsificato il detto documento ad istigazione dell’ Oste. 373. — s. d., (1335). — c. 127 (133) t.° — Elenco di querele contro il comune e gli uomini di Treviso per ingiustizie e danni patiti da veneziani, e per dazi indebitamente esatti. Sono 26 capi, e vi sono nominati : i veneziani Giovanni Contarini, Zanotto Guglielmo, Angelo Fomento, Giovanni de’ Maccaruffi, Giovanni da Mosto, Vendramo calzolaio, Vittore Dela, Pietro Buono, Michele Greco, Iacopo speziale, Iacopo dalla Fratta, la famiglia Basilio (Baseggio), la casa Zeno, altra casa Zeno detta Fava, Pasquale e Marco di Aprile, Benvenuta vedova di Martino Franco di Maerne, Lucia vedova di Iacopo Solari, Nicolò dalle Scale, Angelo Zuccato, Antonia vedova di Benvenuto Griusoni di Mestre, Benvenuto di Baldino, Giovanni Grimaldi, Matteo di Artengo, Leonardo beccaio di Mazzorbo, Giovanni Moro ne, Matteo da Spalato ; — e i trivigiani : Gerardo di Collalto, Tomeo de’ Beraldi, Iacopo degli Azzoni, Gigliolo Avogaro, Guecello da Monfumo, Marco di Sinisforte, Zambello beccaio di Asolo, Basilio notaio da Asolo, Salastresio notaio, Miliana moglie di Gui-dotto di Alberto e Nicolò de’ Baldacchini. Sono mentovati i luoghi di : Martelago, Pagliaga, e la villa di Crea (de Creta) dei Zeno. 374. — 1335. — c. 130 (136) t.° — Bisposta data, in nome di Federico re di Sicilia, da Ginuisio Porto (o Porco) cavaliere, giudice della gran corte del regno a Iacopo (di Giovanni) oratore veneto. Il re è pronto ad ordinare, giusta la convenzione riferita al n. 292, il pagamento al detto oratore di tutto il danaro sborsato dai veneziani per importazione ed esportazione, devoluto al compenso dei danni dati da’ regi sudditi. Egli restituirà ai veneziani la somma detratta dal detto danaro in compenso dei danni recati da quelli a Guglielmo de Mileto da Malta, quando saprà che a costui fu fatta giustizia dal governo veneto. Il re è disposto a far compensare gli ulteriori danni recati da’ suoi ai veneziani, quando gli vengano denunziati i colpevoli ; ma non pagherà per questi, essendo suo solo dovere il procedere contro i rei. Tutto ciò sarà eseguito nel più breve tempo possibile. 1336, Gennaio 16. — V. 1335, Agosto 3. 1336, Marzo 12. — V. 1334, Ottobre 1. 375. — 1336, Marzo 22. — c. 108 (114) t.° — Annotazione simile al n. 281 per Arimondo orefice figlio del fu Pietro de Torno dalla Francia. 376. — 1336, ind. IV, Marzo 28. — c. 132 (138). — Non avendo Bailardino Nogarola podestà di Padova voluto aderire alla richiesta, altra volta fattagli, di liberare certo Pace carcerato in quella città per aver portato a Venezia pesci provenienti dalle valli del convento dei SS. Ilario e Benedetto, e di sottoporre a giudizio di arbitri la questione della giurisdizione di esse valli, Giovanni di Marchesino procuratore del comune di Venezia ripete la domanda, e protesta di voler conservato ogni diritto che quest’ ultimo potesse avere sopra le dette località.