DOGE: ANDREA DANDOLO. 215 8. — (1353), Giugno 21. — c. 3 (1). — Parti votate dal Senato e dal Consiglio dei XL. La Signoria ed i rettori di Negroponte hanno facoltà di rilasciare privilegi di cittadinanza veneta a tutti gli abitanti di quella città, e a coloro che vi fisseranno dimora, purché adempiano a tutti i doveri prescritti. Si eccettuano gli ebrei. Perderanno il diritto acquisito come sopra quelli che partiranno da Negroponte prima di avervi abitato per 10 anni. Se la presente non sarà revocata alla fine di 10 anni, resterà in vigore anche dopo. I rettori di Negroponte faranno prestare ai cittadini il giuramento di fedeltà ogni due anni. Si prendono le medesime disposizioni a favore degli abitanti di Corone e Modone. Similmente per quelli di Candia, Rettimo, Canea, Sitia e dei borghi dell’ isola di Candia. I 9. — 1353, ind. VI, Luglio 10. — c. 3 (1). — Privilegio di cittadinanza rilasciato a Nicolò Cattanei di Bugiano domiciliato a Negroponte, colle condizioni riferite al n. 8. — Con bolla d’ oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 10. — (1353), ind. VI, Luglio 16. — c. 3 (1). — Annotazione che fu rilasciato privilegio di cittadinanza simile al n. 9 a Giovanni del fu Guglielmuccio Saracino di Negroponte. 11. — (1353), ind. VI, Luglio 18. — c. 6 (4) t.° — Roberto imperatore di Costantinopoli, principe di Taranto e d’ Acaia, rispondendo a lettere ducali, protesta amicizia ai veneziani che farà trattar sempre bene nei suoi domini. Suo fratello re di Napoli è grato a Venezia per 1’ appoggio prestatogli, e ne darà prove all’ occasione. Quel sovrano dovette concedere a Pandono Sarcai lettere di rappresaglia per non negar giustizia ad un suo suddito. Voglia Venezia venire ad accomodamento con quest’ ultimo. Circa il restituire le cose tolte ai veneziani dai suoi sudditi prima che andasse al possesso delle proprie terre, interporrà i su oi uffici presso il re. Data a Trani (v. n. 14 e 20). 12. — (1353), ind. VI, Agosto 1. — c. 17 (15). — Patente ducale che, in forza del diritto di patronato goduto dal doge sul pio luogo della Pietà, approva e conferma la nomina, fatta dal capitolo della scuola di S. Maria dell’ Umiltà, di Beriola Barisano a prioressa di detto ospizio, e la investe dei relativi poteri. 13. — 1343, Agosto 7. — c. 8 (6) t.°— Il comune di Venezia avrebbe dovuto a Pietro IV re d’ Aragona 26,666 fiorini d’ oro di Firenze per l’armamento di 10 galee, ma non essendone state armate che 6, Bernardo de Riba portator e procuratore d’ esso re dichiara d’ aver ricevuto per tale oggetto da Francesco Buono dottore di decreti, pievano di S. Maria di Murano e procuratore del doge, 18,000 fiorini, promettendo portarli a Zaccaria Contarmi ambasciatore veneto a quel sovrano. Dichiara inoltre di essere latore di due procure, 1’ una che autorizza lui a riscuotere