122 C0MMEM0RIALI, LIBRO IV. intenzioni di Venezia per una amichevole definizione delle questioni vertenti fra essa e Bertrando patriarca d’Aquileia ; la esorta a sottoporre al giudizio di arbitri specialmente quelle relative a C-avolana ed ai pagamenti-pei diritti dell’Istria; scriverà al patriarca in conformità. Data a Tortona (v. n. 41 e 46). 41. — 1343, ind. XI, Marzo 31. — c. 73 (70-78). — Ademaro (Robert) cardinale prete di S. Anastasia ai vescovi di Treviso, Castello, Torcello, Concordia ed Imola; agli abati di S. Giorgio maggiore e di Moggio, ed a tutti i dignitari delle predette diocesi. In seguito alla querela allegata, il papa gli ordinò d’instruire processo ; comparso quindi innanzi ad esso cardinale Arnaldo de Fuxo procuratore del patriarca d’Aquileia, chiese che fosse citata la Signoria di Venezia ad esporre le proprie ragioni ; perciò ordina ai suddetti di citar la medesima a comparire per mezzo di procuratore al tribunale di lui in Avignone, nel termine di 50 giorni. Data in Avignone. — Testimoni : Gallardo de Bedaco arcidiacono d’ Arles, Sancio Canali (o Cavalli) preposito di Agde, Giovanni Lavai priore di Laurences diocesi di Bourges. — Atti Ganfi'ido Foulon di Mitrj chierico di Meaux notaio (v. n. 40 e 124). Allegato : Bertrando patriarca e il capitolo d’ Aquileia accusano al papa Clemente VI la veneta Signoria d’ aver occupato varie terre di quella chiesa non o-stanti parecchi compromessi d’ arbitrato, stipulati dai patriarchi con Venezia, nelle persone dei papi Nicolò IV e Bonifacio VIII e successori, e di recente in quelle del-1’ abate di Moggio e del conte d’ Arbe per la questione di Pola, Valle e Dignano, e d’ altri diritti del patriarcato in Istria ; di più che Venezia vuole ricostruire il castello di Cavolana, già fabbricato su terra patriarcale da Gerardo da Camino, per la qual questione pure furono fatti compromessi rimasti senza effetto. Chiedono che Venezia sia obbligata a rilasciar 1’ occupato e a desistere da ogni novità dannosa alla loro chiesa. 42. — 1343, ind. XI, Aprile 8. — c. 12 (9) t.° — Sindicato rilasciato dal doge a Giovanni Gradenigo bailo veneto a Costantinopoli. Esiga, in nome del comune di Venezia, da quell’ imperatore Giovanni 3000 perperi d’ oro dovuti ai sudditi veneti in forza dei trattati già stipulati coll', inviato veneto Pietro da Canale. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Leonardo de’Caronelli e Giovanni Guido (o Vido) notai ducali. — Atti Ponzino Zaneboni da Cremona notaio imperiale e scrivano ducale. 43. — 1343, ind. XI, Aprile 17. — c. 13 (10) t.° — Rinnovazione dell’allegato privilegio. — Con bolla di piombo. Data nel palazzo ducale di Venezia. Allegato: 1339, Agosto 25. — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso per benemerenze dal doge Francesco Dandolo a Stefanino del fu Arale da Gargnano sul lago di Garda e a’ suoi eredi. — Con bolla d’ argento. Dato come sopra.