doge: ANDREA DANDOLO. 159 221. — 1347, ind. I, Gennaio 9 (m. v.). — c. 114 (111-118). — Vertendo questione fra i sopraconsoli e gli ufficiali agl’ imprestiti sul modo di tassare le possessioni dei fuggitivi vendute dai primi, il doge e il consiglio minore decretano : che quelle che non avevano pagati gli imprestiti prima del sequestro debbano pagarli colla pena del prò arretrato ; quelle che non gli avevano pagati dal tempo della confisca, paghino il solo capitale ; in seguito siano trattate come tutte le altre. 222. — 1348, ind. I, Febbraio 15. — c. 114 (111-118). — Lodovico re d’Ungheria, Gerusalemme e Sicilia (Napoli), duca di Puglia, principe di Capua, re di Croazia, Servia, Gallizia, Lodomiria, Cumania e Bulgaria, principe di Salerno, al doge. Accorda salvocondotto agli ambasciatori veneti che si recheranno a lui. Data al Castelnuovo di Napoli. V. Liubió, op. cit., Ili, 54. Mon: Hung. hist. a. e., II, 262. 223. — 1348, ind. I. Marzo 28. — c. 115 (119). — Il doge attesta che Zeno, Nicolò e Giovanni di Bartolameo del fu Amiano Gavinelli sono cittadini veneziani, e come tali devono essere trattati in ogni luogo. Data nel palazzo ducale di Venezia. 224. — 1348, Aprile 1 — c. 115 (119). — Stefano imperatore de’greci (re di Serbia e Albania) a richiesta del doge proroga di altri otto anni i trattati vigenti fra Venezia e Cattaro, ingiungendo agli abitanti di quest’ultima di uniformarsi a tal decreto. — Munito di bolla d’ oro (v. n. 177). V. Liubic, op. cit., Ili, 72. Mon. Hung. hist. a. e., II, 280. 225t — 1348, ind. I, Aprile 12. — c. 115 (119)--Biachino figlio di Pileo da Prata e Pietro de’ Vadozucchi notaio procuratori di Iacopo da Carrara signore di Padova (procura in atti di Mantovano di Marco de’ Tarabotti da Ancona notaio) dichiarano d’ aver ricevuto da Andrea da Cavarzere, rappresentante la veneta Signoria, Bodolfo di Duino preso dai veneziani in rappresaglia de’ danni lor dati dai sudditi di lui. La consegna è fatta a richiesta del Carrarese per alleviare la prigionia a Rodolfo suddetto, il quale doveva essere restituito in Venezia ad ogni richiesta del doge. Fatto nel convento di S. Giorgio maggiore in Venezia. — Testimoni: fra’ Vi-valdino da S. Marco di Mantova, vicario dell’ abate di S. Giorgio, fra’ Giovanni detto Mantovano monaco in S. Giorgio, Veruccio Baffo, Stefanello da Canale. — Atti Stefano di Franchino. 226. — 1348, (Aprile?). — c. 115 (119) t.° — Condizioni della condotta di Pangrazio di Vandiberg (o di Bandiberg) con 25 armigeri a cavallo ai servigi di Venezia, per militare nel Trivigiano, in Istria, Schiavonia od altrove. 227. — 1348, ind. I, Maggio 30. — c. 116 (112-120). — Stefano vescovo di S, Pons de Tomières al doge. Partecipa che il papa concesse indulgenza plenaria a