doge: bartolameo gradenigo.
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a Pietro Zeno capitano del Paisinatico dell’ Istria, essere stato decretato che il comune non sarà tenuto a risarcire i cavalli perduti dagli uomini d’ arme in publico servizio, se non ne sarà stata fatta regolare denunzia all’autorità competente entro tre giorni dalla perdita.
    578.	— 1342, ind. X, Luglio 9. — c. 212 (219) t.° — Verbale d’intimazione e protesta fatta dal nobile Marco di Mare viceconsole veneto in Traili contro il comune di Brindisi. Nel Febbraio 1341, una nave appartenente ai veneziani Bertuccio, Schiavo e Gazano Marcello e Lisio Vitale, carica di grano, spinta da fortuna nel porto di Brindisi, fu da quegli abitanti saccheggiata. Essendo riuscita inutile la protesta per danni e spese fatta a quel comune da Domenico Marotto padrone del legno in atti di Nicolò di mastro Santorio notaio brundusino, il viceconsole intima ai cittadini di detta terra di pagare il valore del grano, stimato onze 653 e tari 10 di carlini gigliati, a 60 car. 1’ onza e 7 car. il tombolo, più i danni, le spese ed interessi. Protesta pei diritti dei danneggiati e per le future spese, se non venisse soddisfatto entro otto giorni, e dichiara di voler procedere in tal caso contro il comune di Brindisi e gli aventi causa.
    Fatto in Brindisi. — Testimoni : Pietro del fu mastro Actano canonico, Biagio del fu Giovanni Simelli medico, ambi di Trani, Andrea de’ Parpaliani notaio del viceconsole, Argenterio da Brindisi viceconsole veneto in Brindisi ed i veneziani: Rizzo bastoniere del de Mare, Simone da Murano, Antonio e Silvestro, tutti e tre cerchieri, Giovanni cassellaio. — Atti Giovanni arciprete di Trani e notaio.
    579.	— 1342, ind. X, Luglio 11. — c. 193 (199) t.° — Annotazione che, dietro proposta dei provveditori di comune, il Senato approvò cittadini veneti : Francesco dalle tele, Dionigio Soler, Giovanni Orlandi ed Enrico correggiaio per dimora di 25 anni; Giovanni speziale del fu Tomaso cimatore da Ferrara e Bartolameo del fu Antonio Scolare, per dimora d’ anni 12.
    580.	— (1343), Luglio 12. — c. 213 (220) t.° — Il doge di Genova scrive al doge di Venezia in sensi analoghi ai riferiti al n. 575. Ordinò al nuovo console alla Tana Beltramino Morello di punire le ingiustizie ; invita Venezia a dare ordini al proprio rappresentante colà per una concorde azione col genovese, onde togliere le dissensioni. Rimette copia di lettere del comune di Pisa relative alla riformagione della città di Lucca.
    Data a Genova.
    581.	— s. d., (1342, Luglio). — c. 213 (220) t.°— Federico di Friberg avvocato della provincia d’Augusta al doge ed al comune di Venezia. L’imperatore seppe che Bertoldo Vincler d’ Augusta perdette a caso 300 ducati nel fondaco dei tedeschi; voglia Venezia risarcirnelo, altrimenti l’avvocato tiene ordini di sequestrare altrettante somme ai veneziani (v. n. 576 e 582).
    582.	— (1342), Agosto 22. — c. 213 (220) t.° — Lodovico (V) imperatore dei