242 COMMEMORALI, LIBRO V. 138. — 1356, Marzo 1. — c. 58 (56). — Lodovico re e Giovanna regina di Napoli al doge. Seppero da Alberto da Pesaro (v. n. 112) le negoziazioni passate fra esso e la Signoria pel risarcimento di Pandono Sarcai, e ringraziano per esser quella condiscesa a trattare. La somma offerta è però troppo tenue. Instano perchè siano fatte condizioni più eque. Data a Napoli per mano di Sergio di Orso vice protonotario del regno (v. n. 168). 139. — 1356, ind. IX, Marzo 1. — c. 94 (93) t.° — Lodovico e Giovanna re e regina di Napoli. Narrato come Pandono Sarcai di Conca Marini distretto d’ A-malfì e i suoi soci Iacopo di Cagnata, Giovanni de Cantono e Vitulo Paulillo furono danneggiati da quattro galee venete di Nicolò Pisani, le quali nelle Bocche d’Abido (Avelli) in Romania saccheggiarono due loro navi cariche per 10,000 fiorini di merci ; come di poi una galea comandata da Guido Trevisano spogliò nel porto di Modone detto della Sapienza un parafilo appartenente ad Angelo Gatulo da Gaeta, e proveniente da Cipro con merci dei suddetti, fatto provato da testimonianza di Iaco-bello IJurelli console veneto in Napoli e da regolari processi ; esposte le pratiche fatte inutilmente col doge per ottenere risarcimento di detti danni, anche per parte del principe di Taranto e d’Acaia e di Lodovico di Durazzo al loro ritorno dall’ Ungheria ; detto come, in seguito a tutto ciò, furono nel 1353 rilasciate ai danneggiati patenti di rappresaglia contrassegnate da Napoleone Orsini di Roma logoteta e pro-tonotario regio ; esposto finalmente come le parti interessate siano venute ad accomodamento per gli uffici di Alberto da Pesaro regio consigliere e mastro razionale inviato a Venezia, il re e la regina revocano ed annullano le mentovate patenti. Data a Napoli per mano di Sergio di Orso cavaliere, mastro razionale e vice protonotario del regno (v. n. 132). 140. — 1356, Marzo 2. — c. 80 (79) t.° — Ramadan signore di Solgat (e luogotenente in Crimea pel Kan dei tartari), ad istanza di Andrea Veniero inviato veneto, accorda ai veneziani di poter approdare in Provanto, e trafficare in Solgat, pagando il tre per cento sulle sole mercanzie vendute, e restando esenti da imposte i tavernieri. Concede che le liti vengano giudicate da magistrati tartari e dal console veneziano, secondo la nazionalità dell’ accusato ; e che le navi venete siano al partire visitate da un commissario tartaro e da uno del console per vedere se si trovino a bordo schiavi fuggitivi. (Il documento è in dialetto) (v. n. 152). Dato in Sarai. V. Mas-Latrie, Archives des missioni scientifiques, II, 345.; Marin, Storia del commercio dei veneziani, VI, 11. 141. — 1356, ind. VIII, Marzo 5. — c. 76 (74) t.° — Raffaino de’ Caresini (v. allegato) dichiara a Luchino del Verme luogotenente in Genova d’ aver ricevuto da Benedetto Finamore, Nazario Castagna, Uario Pinelli e Gabriele Carena, mastri razionali e massari generali di quel comune, diverse merci che si descrivono, appartenenti ai veneziani qui sotto specificati, le quali erano state catturate da genovesi insieme ad una cocca comandata da Sebastiano Veniero; e rinunzia ad ogni