DOGE: GIOVANNI DELFINO. 307 Ansoldi da Cremona notaio imperiale e cancelliere dei signori di Negroponte (v. n. 152 e 170). V. Hopp, op. cit., pag-, 5%. 163. — s. d., (1359). — c. 31. — Risposta del doge alla bolla riferita al n. 38. Differì la risposta alla bolla n. 238 del libro Y per l’impossibilità di fare il processo agli accusati, allora alla guerra contro il re d’Ungheria. Le querele dei danneggiati non furono ammesse non avendo i procuratori loro voluto provarle in giudizio. In grazia del papa si accordò per quest’ affare una procedura speciale, che espone, nominando un’ apposita giunta, alla quale gli accusati produssero 1’ allegata difesa. Termina dimostrando con molte ragioni l’insussistenza delle pretese dei querelanti (v. n. 106). Allegato : (1358). — Difesa degli accusati autori dei danni patiti da Raimondo Seralerii (v. n. 5, 6 e 7). Furono mandati patroni di tre galee in corso contro i genovesi. Incontrato un pamfilo, gli chiesero le carte o registro di bordo del carico ; non toccarono cose inscritte a nome del Seralerii ; provano, colle inscrizioni nel registro stesso, falso l’asserto di quest’ ultimo, ma d’essersi impadroniti solo.di cose spettanti ai genovesi Giovanni Darbi e Giovanni Lomellino. 164. — s. d.. (1359?). — c. 41. — Consulto di Antonio de Casulis giurisperito presso la S. Sede, che dichiara : non aver la morte di papa Clemente VI infirmata in modo alcuno la validità della concessione riferita nell’allegato A al n. 109 (v. n. 127). 165. — s. d., (1359 ?). — r. 59 t.° — Condizioni della condotta di Parnets de Renne assoldato con una bandiera di cavalli a servire Venezia nel trivigiano. 166. — s. d., (1359?). — c. 68 t.° — Ramon Arnau procuratore di latine de Rodia e Arnau Sarocha, tutti di Cagliari, chiede (in spagnuolo) al doge i suoi buoni uffici presso il signor d'Avalona per ottenere la restituzione di due navi, carico ed equipaggio, da quel signore catturati mentre veleggiando per Venezia erano ivi approdate, ciò in grazia dell’ amicizia del re d’ Aragona. * 167. — s. d., (1359). — c. 70. — Informazione di quanto deve fare Giovanni Paolo da Vienna per conseguire le cose lasciate da Nicolò suo compatriotta, morto a Venezia nel fondaco dei tedeschi (v. n. 154). 168. — s. d., (1359). — c. 78 t.° — Costituti di Catterina Molinaria, di donna Diamante e di Marino di Ser Faccio, testimoni esaminati da Andrea patriarca di Grado e da Rainieri Minotto ivi conte, circa il furto della testa di S. Ermagora commesso da prete Viviano canonico di quella cattedrale (v. n. Il i e 172). 169. — s. d., (1359 fine). — c. 82 (83) t.° — Elenco di querele sporte al doge di Genova da Damiano di Andrea scrivano ducale di Venezia, relative ad infrazioni di privilegi e diritti goduti dai veneti in Pera. È impedito ai veneziani di far da sen-