88. COMMEMORI ALI, LIBRO III. comune di Verona (procura in atti Nicolò del fu Maestro e Isnardo notai veronesi), Marzio del fu Iacopino di Angarano, sostituto di Bonporto da Porto notaio procuratore del comune di Vicenza (procura in atti di Filippo del fu Andrea Zamboni di Andrea notaio vicentino), ed Aldrighetto da Montagnana ed Aleardo de’ Basilio, padovani procuratori del Carrarese (procura in atti di Alberto del fu Alberto della Porta notaio di Padova), proposero alla sanzione ducale il seguente pronunziato. Entro il Settembre gli Scaligeri facciano otturare il taglio mentovato ; la fossa di S. Seivaro sia conservata, salvi i diritti delle parti circa i confini ; la palafitta accennata sia tolta ; essendosi poi le parti accomodate per 1’ occupazione nel padovano, le cose restino come sono. Il doge approvò la sentenza e ne ordinò l’esecuzione. Fatto in Venezia. — Testimoni: Nicolò Pistorino cancellier grande ed i notai ducali Andrea da Cavarzere, Stefano del fu Desiderato de Franchino, Iacobello Vernerò ed Amadeo de’ Buonguadagni. — Atti Nicolino di Freganesco notaio imperiale e scrivano ducale. 503. — (1340), ind, IX, Luglio 10. — c. 189 (195) t,° — Ducale a Filippo da Molino rettore a Rettimo. Gli si ordina di consegnare a Giovanni Grioni i 150 ducati e le 4 ampolle di balsamo lasciate da Giovanni Cirol di Marhurg, morto in quella città mentre veniva di Terrasanta con Nicolò ungherese (v. n. 537). 504. — 1340, Luglio 18. — c. 172 (178) t.° — Annotazione come al n. 68 per Bonaiuto del fu Neri da Lucca. 505 — 1340, Agosto 23. — c. 172 (178) t.° — Annotazione come al n. 63 per Bonino spadaio del fu Caffo da Bologna. 506. — 1340, Agosto 23. — c. 179 (185) t,° — Annotazione che Bettino spadaio del fu Caffo da Bologna fu proposto come avente diritto al privilegio di cittadinanza per dimora di 25 anni. 507. — 1340, ind. Vili, Agosto 27. — c. 179 (185) t.° — Annotazione che Enrico di Cavaso del fu Rambaldo da Castelcucco fu proposto come avente diritto alla cittadinanza per dimora di 15 anni. 1340, Settembre 28. — V. 1340, Ottobre 18. 508. — 1310, ind. IX, Settembre 30. — c. 180 (186) t.° — Pietro II re di Sicilia al doge. L’inviato veneto Marco Polo gli chiese fosse permessa ai veneziani 1’ esportazione di grano pattuita al n. 423, ma avendo la penuria dell’ annata e 1’ affluenza di compratori stranieri consigliato un aumento dei dazi sull’ estrazione di quella derrata dal regno, dopo uditi legisti e periti, per non danneggiare i diritti di Venezia, il re fece offrire al Polo il pagamento in danaro delle due rate annuali scadute del credito dei veneziani ; ma l’inviato rifiutò e chiese una dichiarazione da spedire ai propri mandanti. Termina chiedendo adesione alla sua offerta, Data a Messina.