DOGE: ANDREA DANDOLO. 207 (n. 443) stipulata da Roberto principe di Taranto, si dichiara che il Balena confessò di aver ricevuto di ritorno la mentovata somma, e costituisce suo procuratore in Venezia Nicolò Foscarini per farne piena quitanza e rinunziare ad ogni ulteriore pretesa. Fatto a Napoli. — Testimoni : Tomaso vescovo d’ Acerenza, Tomaso vescovo d’Ischia, Giovanni Siripando, Cicco di Loffredo, Tucillo Dentice cavalieri napoletani e Paolo di Sparano da Napoli. — Atti Iacopo Megnaca di Aversa notaio apostolico« 460. — (1363), Dicembre. — c. 27 (24) t.° — Annotazione di promemoria (recordatió) simile alla riferita sotto il n. 95, del doge Lorenzo Celsi ai procuratori di S. Marco Marco Loredano, Marco Celsi e Nicolò Giustiniani, presentata agli stessi il 4 Gennaio successivo dal notaio ducale Giovanni Vido (Guido) (v. n. 402 e 445). \