26 COMMEMORIALI, LIBRO III. per accusare di ribellione quei di Muggia ; nega a quel prelato il diritto d’invocare i trattati con Venezia non avendo egli signoria sulla detta terra; lo accusa d’ aver oltrepassato il suo diritto mandando milizie contro Muggia e scomunicandone i cittadini ; chiede protezione contro le ingiuste pretese patriarcali. V. Minotto, Doc. ad Forumjulii ecc., 104. 152 — 1328. — c. 40 (46). — Petizione (in dialetto) presentata alla Signoria da papa Vassili Custoli, papa Vassili Camarato e Teodoro Caulida inviati dal casale di Munista, territorio di Corone. Si lagnano di avanie ed estorsioni esercitate sopra gli abitanti di quel casale dal cancelliere e dal bailo (sic) di Corone, che costrinsero ben 6000 abitanti a fuggirne ; chiedono giustizia e provvedimenti contro i rei, dei quali espongono alcuni dei principali misfatti (v. n. 153). 153. — s. d., (1328). — c. 44 (50) t.° — Elenco (in dialetto) di querele esposte al governo veneto dagli uomini di Munista contro Nicolò Tanto cancelliere di Corone, per avanie ed estorsioni da lui esercitate contro di essi. — Si crede inutile riferire più minuti particolari, trattandosi di danni recati a persone affatto prive d’interesse storico ed indicate col solo nome di battesimo (v. n. 152). 1329, Febbraio 9. — V. 1329, Aprile 12. 154. — 1328, ind. XII, Febbraio 15 (m. v.). — c. 31 (37) t.° — Privilegio di cittadinanza concesso dal doge Francesco Dandolo a Tomaso de Montolif (Monto-lieu) maresciallo del regno di Cipro, ed a’ suoi eredi. — Con bolla d’ oro. Segue annotazione: avere Giovanni Veniero procuratore del suddetto prestato nelle mani del doge il relativo giuramento il 9 Gennaio 1329 (ind. XIII). 155. — 1329, ind. XII, Febbraio 21. — c. 40 (46) t.° — Albertino di Foro de Gastaldis di Alessandria (d’ Egitto) dichiara al doge d’ aver ricevuto dai camerlenghi di comune 1’ equivalente di 5000 bisanti da lui prestati in Tauris, il 26 Giugno 1328, a Marco Cornaro ambasciatore veneto in Persia (l’istrumento è rogato da Viviano de’ Buscarini prete di S. Maurizio e notaio). Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : Marco del fu Azzone da Molino, e gli scrivani ducali Francesco Malombra, Giovanni di Marchesino, Andrea da Cavarzere e Francesco de’ Gezzi. — Atti Giacomo del fu Giovanni notaio imperiale e scrivano ducale. 156. — 1329, ind. XII, Febbraio 21. — Istrumento nel quale si espone: che avendo Andrea Duodo veneziano data a nolo una sua nave (con atto notarile rogato in Napoli il 24 Luglio 1326 da Simone Rapicano) a Guglielmo Pignarelli di Pignan ed a Giovanni della Croce di Mompellieri per lo scopo accennato al n. Ili, esso Duodo, adducendo danni casuali nella nave, la fece condurre a Venezia non ostante la protesta fatta in Brindisi dai due armatori (12 Settembre 1326, atti Enrico Forfìo). Che, naufragato il legno presso Venezia, il Pignarelli a