doge: lorenzo celsi. dai veneziani in Trani, e si stabiliscono i diritti che dovranno pagare, con altre regole di commercio. • Data a Napoli. 320. — 1302, ind. XV, Maggio 22. — c. 138 (139). — Federico III re di Sicilia, duca d’ Atene e di Neopatria, annunzia che Giovanni Bembo capitano di 4 galee veneziane gli inviò Marco Gradenigo e Nicolò Brutello con credenziali del doge per chiedergli risarcimento di danni dati a veneziani da pirati siracusani ed aragonesi ; che, quantunque non vi sia tenuto, promette col presente il risarcimento stesso in 5 anni coi redditi del regno, e comanda a tutti di arrestare i detti corsari, vietando a quelli di Siracusa 1’ esercizio della pirateria contro gli amici. Data a Catania. 221. — (1362), Maggio 25. — c. 135 (136) t.° — Il legato apostolico in Italia al doge. Chiede salvocondotto per 5000 some di grano destinate all’ approvvigionamento di Bologna. Data a Cesena. 822. — (1362), Giugno 7. — c. 1:36 (137) t.° — Carlo IV imperatore dei romani al doge. Baccomanda gli affari di certa Anna nobildonna, che teneva in Venezia un deposito di danaro, intorno al quale il doge aveva scritto all’ imperatore. Data a Budweis, anno 16 dei regni, 8 dell’ impero. 323. — 1362, ind. XV, Giugno 11. — c. 136 (137). — Privilegio, simile al n. 307, rilasciato a Paolo di Giovanni Risalito da Firenze. 324. — 1362, ind. XV, Giugno 19. — c. 136 (137) t.° — Amedeo de’ Buongua-dagni, procuratore del doge, chiede a Francesco da Carrara vicario imperiale a Padova che desista da ogni lavoro e novità in Casamatta, luogo spettante a Venezia in forza della pace fra questa e il re d’ Ungheria. Il Carrarese risponde nulla avere a farci, tenendo egli quel luogo dall’ imperatore. Il Buonguadagni protesta : avere il Carrarese violata la pace suddetta nella quale era compreso, e dichiara voler salvi i diritti di Venezia. Fatto in Padova nel palazzo del signore suddetto. — Testimoni : Giovanni da Peraga cavaliere, i dottori di legge e vicari del Carrarese Bartolameo de' Piacentini da Parma e Iacopo da S. Croce, e Francesco (Checco) da Leone famigliare dello stesso signore. — Atti Girolamo de’ Lombardi notaio imperiale e scrivano ducale. 325. — (1362), Giugno 24. — c. 137 (138) t.° — Cansignorio e Paolo Alboino della Scala signori di Verona al doge. In seguito a quanto espose loro l’inviato veneto Desiderato, scrivano ducale, relativamente alla sicurezza della navigazione nel Po, dichiarano di aver sempre osservato e di voler osservare in avvenire i trattati. Data a Verona (v. n. 328).