DOGE-. GIOVANNI DELFINO. 257 Fatto in Saragozza. — Testimoni: Pietro dei Margini r. sotto tesoriere, Pietro de Vallo ufficiale della tesoreria. — Atti Lorenzo Teracs (?) notaio. Allegato A: 1356, Ottobre 8. — Pietro IV re d’ Aragona dà facoltà a Bernardo Cavallerii di esigere dal comune di Venezia, o da’ suoi rappresentanti, 22,000 fiorini d’ oro da quella dovutigli. Data a Barcellona. Allegato B: 1356, Dicembre 21. — Pietro IV re d’ Aragona autorizza Bernardo Cavallerii a prestare in nome regio qualsiasi guarentigia al collettore pontifìcio e alla Camera apostolica pel rimborso da parte del comune di Venezia di quanto la detta Camera pagasse al re. Dato come il n. 188. — Testimoni : Lupo de Gurrea e Matteo Merceri, regi camerlenghi e Pietro dei Margini r. tesoriere. — Atti Bertrando de Pinos regio notaio. 205. — 1356, ind. X, Gennaio 15 (m. v.). — c. 86 (85) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna, con godimento delle prerogative dei nobili, rilasciato a Giovanni Visconti di Oleggio signore generale di Bologna. — Con bolla d’ oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 206. — (1357), Gennaio 15. — c. 89 (88). — Il legato apostolico in Italia annuncia al doge 1’ avvenuto pagamento dei 19,200 ducati come al n. 208 (v. n. 232). Data in Ancona. 207. — (1357), Gennaio 16. — c. 85 (84) t.° — Fra’Castellano da Bologna dell’ ordine dei minori, inquisitore dell’ eresia e vicario generale del cardinale legato (v. n. 216), chiede al doge l’arresto d’alcuni di Fori) e di Cesena dimoranti in Venezia, fautori di P'rancesco Ordelafd. Data nel convento dei frati minori in Venezia, anno V di papa Innocenzo VI (v. n. 211). t 208. — 1357, ind. X, Gennaio 16. — c. 87 (86). — Basco di Sanzio de Goni vicario e luogotenente di Guglielmo di Benavent tesoriere papale in Italia, in forza di commissioni del papa (v. allegato) e del legato cardinale Albornoz, dichiara di aver ricevuto da Pietro Morosini procuratore del doge 19,200 ducati d’ oro, pagatigli in forza di contratto stipulato in Avignone da Napoleone de’ Pontiroli procuratore del comune di Venezia con Stefano arcivescovo di Tolosa camerlengo e Rinaldo vescovo di Lisbona tesoriere papali, i quali si obbligarono di pagare una somma eguale, per conto di Venezia, a Pietro IV re d’ Aragona (v. n. 201 e 206). Fatto in Ancona in casa di Basco suddetto. — Testimoni : Alfonso canonico di Cartagena, Restauro del fu Zolo Guidotti da Radicofani, Dionigio del fu Giordano da Parma, Vannuccio del fu Giannetto d’Ancona, Michele Campioni da Venezia. — Atti Lorenzo del fu Giovanni di Castel Durante notaio del vicetesoriere e Bonfran-cesco del fu Antonio di Conto notaio ducale veneto. COMMEMORI ALI, TOMO II. 33