DOGE: GIOVANNI DELFINO. 291 Bonadìo di Verona, a Montanario de Muselli di Mantova, e ad Albizio e Teste figli di Betto di Duziolo di Bologna. 77. — (1358), Novembre 2. — c. 23 t.° — Deliberazioni come al n. 74. Che la fossa Hospi non sia più custodita dagli stipendiar!, ma da schiavi od altri come piacerà al comune di Capodistria. È promessa taglia di lire 1500 di piccoli a chi darà nelle mani dei rettori veneti in Istria Colenzio da Laimbach reo di rapine e della cattura di Marco Belle-gno e d’altri danni nei territori di Venezia. Chi lo ucciderà, avrà 1000 lire. Se verrà preso, sarà tosto giustiziato (v. n. 78). V. Archivio veneto, XV, 172, per la seconda deliberazione. 78. — 1358, Novembre 4. — c. 23 t.° — Parti come al n. 74. Disposizioni varie circa il numero degli armati da tenersi alla difesa di Capodistria ; i loro doveri e diritti ; 1’ approvigionamento d’ essa città ; la rifabbrica del palazzo del podestà cominciata sotto Marco Soranzo ; la custodia di Pola mediante una bandiera di cavalli in Dignano ; 1’ elezione di Nannino da Bologna a connestabile d’ una bandiera in Capodistria. 79. — 1358, Novembre 12. — c. 13. — Annotazione che fu rilasciato privilegio simile al n. 56 a Desiderato di Brolio da Verona. 80. — 1358, ind. XI, Novembre 18. — c. 25 t.° — Non avendo Francesco da Carrara signore di Padova voluto permettere di produrre, per la discussione della causa vertente fra Pirano Contarmi e consorti e Manfredo di Monfumo, davanti ad Ambrogio de’ Farisei, vicario del podestà di quella città, i trattati vigenti fra il Carrarese e Venezia ; e ciò perchè il detto signore non ammetteva toccasse quella causa il diritto publico ; il Caronelli, procuratore del doge, protesta dichiarando nulla ogni sentenza e nullo ogni atto contro i Contarmi, salvi i trattati stessi (v. n. 69 e 85). Fatto nel palazzo del signore di Padova. — Testimoni : Bartolameo de’ Piacentini e Iacopo da S. Croce dottori in legge e vicari del Carrarese, Luigi Forzatè cavaliere padovano, Bartolameo di Pace notaio. — Atti Leonardo di Anzolello notaio e scrivano ducale. 81. — 1358, Novembre 22. — c. 13. — Annotazione come al n. 79 per Salito figlio di Giovanni Risaliti di Firenze. 82. — 1358, ind. XI, Novembre 22. — c. 21 t.° — Il doge, col consenso dei consiglieri Iacopo Bragadino, Piero Zane, Marco Bembo, Andrea Giustiniani, Nicolò Faliero, Domenico Michele, e dei capi di XL Oldoino Signolo, Pietro Morosini e Giberto Dandolo, nomina procuratore del comune di Venezia Raffaino de’ Caresini, autorizzandolo a fare tutti gli atti necessari alla definizione delle questioni vertenti fra il detto comune e Gasparolo Verubio di Milano (v. n. 62 e 84). Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : Benintendi del fu Luca