328 COMMEMORIALI, LIBRO VI. curatore di : Palamede de Gobello (Cobelli), Pantaleone Barbo, Graziano Giorgio, Giovanni Trevisano, Giovanni Basadonna, Pietro Longo, Pietro Padavino, Maffeo de Boygo, Francesco di ser Lippo, Francesco Musa, Marco e Nicolò Rosso, Antonio Gradenigo, Marino Scarpazo, Marino Morosini già duca in Candia, Nicolò Faliero, Nicolò del Pozzo, Matteo Guantario, Marco Duodo, Marco de Lorenzo, Nicolò Parata, Bartolameo Cambio, Cecco del fu Giovanni di S. Elpidio, Giovanni Diedo, Pietro Bernardini, Sandro Malgiari, Iacobello da Riva, Nicolò Brutello, Leonardo da Pirano, Nicolò Reniero, Bernardo del fu Pietro di Artengo, Nicolò Mocenigo, Nicolò Co'ntarini e Iacopo Moro, danneggiati dai sudditi del re d’Aragona, trasmette a Raffaino de’ Caresini le proprie facoltà. Fatto in Rialto sotto il portico delle tre tavole. — Testimoni: Leonardo Ven-delino, Marco Giustiniani e Andrea Radoaro. — Atti Tomaso di Bonincontro notaio imperiale e scrivano ducale (v. n. 318). 286. — 1362, (Gennaio 24). — c. 128 (129) t.° — Rodolfo duca d’ Austria al doge. Avendo rinunziato ad ogni diritto sul rame sequestrato in Venezia di proprietà del fu Giovanni Smanzer di Vienna a favore dei costui eredi, chiede che quel metallo sia consegnato al loro curatore Corrado detto Verten (v. n. 232 e 309). Data in Amstetten nel giorno di S. Timoteo. 287. — (1362,‘Gennaio 25). — c. 126 (127). — Il legato apostolico (v. n. 284) al doge. Benché conclusa, la pace fra Bernabò Visconti e la Chiesa è ancora incerta ; spera che Venezia continuerà a fornire di viveri le città della Bomagna. Si lagna che gli ufficiali veneti non abbiano dato passo a certo vino eh’ ei da Rimini mandava in regalo al marchese d’ Este ; prega si lascino passare tutti i latori di licenze firmate di sua mano. Data in Ancona. 288. — (1362), Gennaio 26. — c. 125 (126). — Il legato apostolico in Italia, rispondendo a lettere ducali, si lagna che Venezia protegga Leonardo vicario del vescovo di Castello scomunicato da lungo tempo per eresia, e chiede gli sia trasmesso. Dichiara nullo il processo formato dal vicario medesimo contro certe monache; delegò all’istruzione del processo stesso il vescovo di Torcello; prega che intanto le dette monache sien tenute in prigione. Data in Ancona (v. n. 301). 289. — (1362), Gennaio 26. — c. 125 (126) t.° — Il legato apostolico in Italia al doge. Recandosi, in seguito alla pace, a Bologna, chiede di poter portare colà vino della Marca per proprio uso. Data in Ancona. 290. — (1362), Gennaio 27. — c. 124 (125). — Malatesta Malatesta vicario generale della Chiesa in Rimini, rispondendo a lagni del doge, dice spiacergli che i riminesi abbiano impedito colle armi alle guardie venete sui contrabbandi l'esercizio