00 Commemori ali, libro ih. Fermo scrivano ducale) danno forza di convenzione legale a quanto si contiene nelle allegate proposte dei caminesi accettate da Venezia. Fatto nella sala del Maggior consiglio di Venezia. — Testimoni: Marco Gabriele, Giovanni di Marchesino, Giovanni Vacondio e Nicolò di Marchesino. — Atti Guecellone suddetto. Allegato : — Memoriale con cui i suddetti conti offrono di tenere in nome di Venezia i loro possedimenti e di militare in persona ad ogni sua richiesta con 50 elmi e 200 fanti sotto il comando del nobile veneto che sarà mandato per capitano, a condizione che costui non abbia giurisdizione sulle loro genti. Facendo poi Venezia la pace col patriarca d’ Aquileia, procurerà che la terra di Meduna resti ad essi, nè abbiano a restituirla mai o almeno possano tenerla il maggior tempo possibile ; e sia inserito nel trattato un articolo d’indennità a loro favore. Offrono in fine d’ arruolare ai servigi di Venezia 100 elmi — ogni elmo composto di cavallo e ronzino, alle condizioni che espongono. Promettono osservanza fedele dei trattati. 355. — 1335, ind. Ili, Giugno 21. — c. 112 (118). —• Annotazione come al n. 213 per Martino remaio da Belluno. 356. — 1335, ind. III. Giugno 27. — c. 108 (114). — Annotazione come al il. 281 per Pasquale Arengi da Lucca. 357. — 1335, ind. Ili, Giugno 27. — c. 108 (114). — Tre annotazioni come al n. 281 per Giovanni del fu Antonio de’ Maffei da Verona, per Simone Scaiola e mastro Marco Leone fisico e Bartolameo Scaiola suo figlio tutti e tre da Mantova, e per Nicolò e Francesco figli del fu Giovanni de’ Tellegnani fustagnaì da Cremona. 358. — 1355, ind. Ili, Giugno 27. — c. 112 (118). — Annotazione che Ghezzo di Giacomo da Città di S. Angelo, già cittadino per dimora di 15 anni, ebbe il privilegio per abitazione di 25, con bolla d’ oro e colla condizione riferita al n. 142. 359. — (1335), Giugno 30. — c. 108 (114). — Annotazione come al n. 281 per Giovanni Catanci dalle pelli, del fu Marco dal trivigiano. 360. — (1335), ind. Ili, Luglio 2. — c. 121 (127). — Mastino della Scala, rispondendo al doge che si era lagnato pel sequestro avvenuto in Ostiglia di alcune barche veneziane cariche di sale, dice ignorare se il fatto sia contrario ai trattati ; ma sapere che egual trattamento si usa dai veneziani verso i suoi sudditi, con loro gran pregiudizio, alle palate della laguna, le quali si chiudono per ogni più piccola causa di lagno che il governo veneto creda d’ avere contro i padovani. Data a Verona. . 361. — 1335, ind. Ili, Luglio 3. — c. 125 (131). — Lodovico, Giovannello e Corrado della Torre, Vuolrico del fu Paolo, Bernardo da Cividale e Filippino preposto di Cividale, canonici della chiesa d’ Aquileia, danno facoltà a Guglielmo de-