218 COMMEMORALI, LIBRO V. Prese a Zaccaria Contarmi ambasciatore presso di lui 3000 fiorini d’oro di quelli destinati a pagare il debito non ancor maturato di Venezia verso esso re. Scusa tale atto colla necessità di reprimere la ribellione del giudice di Arborea, il quale, vinti dagli alleati i genovesi, s’era dichiarato contro il re stesso. Il Contarini protestò ; ma fu pregato di desistere dalla protesta dichiarandosi il re responsabile per 1’ anzi-detta somma. Data a Valenza. 23. — (1353), Novembre 28. — c. 14 (12) t.° — Polla piccola d’Innocenzo VI papa al doge. Chiede salvocondotto onde non siano molestate dalle flotte venete le due navi noleggiate a spese della S. Sede, di Cipro e di Venezia per portare vettovaglie a Smirne (v. n. 307 del libro IV, e 21). Data in Avignone, a. 1 del pontificato (IV hai. Dee.). 24. — (1353), Dicembre 9. — c. 8 (0). — Rolla piccola d’Innocenzo VI papa al doge. Rispondendo a lettere di quest’ ultimo che partecipavano dipendere ormai da Giovanni arcivescovo di Milano la pace fra Genova e Venezia, e che questa, aderendo il re d’ Aragona, era disposta ad uniformarsi all’ invito fattole colla bolla * n. 20, il papa ringrazia; dice che 1’ arcivescovo assenti già a mandare suoi plenipotenziari alla S. Sede pel prossimo Natale, ed esorta Venezia ad eguale missione Data in Avignone, anno 1. del pontificato (V id. Dee.) (v. n. 20 e 25). 25. — (1353), Dicembre 11. — c. 8 (6). — Bolla piccola d’Innocenzo VI papa al doge. Ebbe notizia da fra’ Rostagno d’ Anseduna dei predicatori, nunzio papale a Pietro IV re d’ Aragona, che costui manderà pel Natale ambasciatori in Avignone per trattare di pace con Genova. Spera che 1’ arcivescovo di Milano manterrà la promessa già fatta dal suo canto, ed invita Venezia ad affrettare la missione dei propri inviati (v. n. 24). Data in Avignone, anno 1 del pontificato (III id. Dee). 26. — 1353, ind. VII, Gennaio 1 (m. v.). — c. 7 (5) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso a Iacopo di S. Croce dottor di legge di Padova ed a’ suoi discendenti. — Con bolla d’ oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 27. — 1354, ind. VII, Gennaio 10. — c. 10 (8). — Michele da Gubbio notaio, procuratore di Iacopino del fu Nicolò e di Francesco, Marsilio, Nicolò e Carlo Ubertino del fu Nicolò, tutti da Carrara, nonché del comune di Padova e delle terre dai detti signori possedute (procura in atti Giovanni demento del fu Milano notaio di Padova), e Salimbene da Ferrara giurisperito procuratore di Aldobrandino, Nicolò Folco, Ugo ed Alberto del fu Obizzone, marchesi d’ Este, e dei comuni di Ferrara, Modena, Argenta e del Polesine di Rovigo (procura in atti Antonio del fu Costantino da Rovigo), pattuiscono: E stretta perpetua alleanza fra i Carraresi e gli Estensi con tutti i loro soggetti. Le parti si guarentiscono vicendevolmente i loro