DOGI : MARINO FALIERO — GIOVANNI GRADENIGO. 231 84. — (1355), Aprile 8. — c. 40 (38) t.° — Bolla piccola d’Innocenzo VI papa al doge. Lo invita a mandare plenipotenziari alla S. Sede pel 15 Giugno venturo onde negoziare la pace fra Venezia, il re d’ Aragona e Genova ; ad ottenere la quale esso pontefice si presta con tutte le forze specialmente in vista di combattere poi gl’ infedeli. Data in Avignone, anno 3 del pontificato (VI id. Apr.J. 85. — 1355, Aprile 13. — c. 40 (38). — Uzia da Ferrara console veneto in Altoluogo, ad Andrea Morosini e Paolo Loredano castellani a Corone e Modone. In conformità a loro lettere del 1 Gennaio, volle assistere Venuccio de’Zamberti e Penzarello di Guidoto anconitani recatisi ivi per comprar grano ; ma non se ne trovò e per lo scarso raccolto e per la guerra di quel signore con quello di Pala-eia (1), e con Sarcham (Saru-Can soldano di Magnesia?), il che impedisce il commercio ai turchi. I due anconitani si recarono quindi a Palacia con sue commendatizie per quel console e pel veneziano Francesco Bianco, ma neppur là poterono fare acquisti. (1) Città non lungi dall’antica Mileto. 86. — (1355), ind. Vili, Aprile 22. — c. 30 (37). — Lorenzo Gelsi podestà e capitano a Treviso chiede alla Signoria di far intimare ad Uberto e Lucia Mucio di Venezia di comparire davanti a lui per rispondere ai commissari di Finamante moglie di Bertoloto de Montagna, circa i beni spettanti a questa ed occupati dai Mucio (v. n. 87). Data a Treviso. Nota in margine : furono citati il 23 Aprile. 87. — (1355), ind. Vili, Maggio 4. — c. 39 (37) t.° — Lorenzo Celsi podestà e capitano a Treviso al doge. Avendo Uberto e Lucia Mucio trascurato di obbedire alla citazione n. 86, chiede che siano di nuovo invitati a comparire per rispondere dell’ amministrazione dei beni della defunta Finamante de Montagna, sotto pena del quarto e comminatoria che i beni della defunta verranno senz’ altro aggiudicati ai di lei eredi, cioè a Bertoloto marito e Domenica figlia. Data a Treviso. 88. — 1355, ind. Vili, Giugno 14. — c. 45 (43). — Atto simile a quello riferito al n. 71, meno le persone, che qui sono: Simone de Besiza procuratore del comune di Trieste (procura in atti del notaio Greto de’ Greti), Pietro da Molino e Paolo Morosini commissari veneti, Bartolameo Adde (di Adamo?), nizzardo di Bongio-vanni, Giusto Glemon e Facino di Canciano testimoni. 89. — 1355, ind. Vili, Giugno 18. — c. 41 (39). — Roberto principe di Taranto e d’Acaia, imperatore titolare di Costantinopoli, al bailo del principato d’Acaia e della città di Lepanto. La veneta Signoria si lagnò seco che la nave d’ un Grimaldi genovese a istigazione de’ paesani del principato parti da Navarrino vecchio per ispo-