DOGE: GIOVANNI GRADENIGO. 233 notare che i sunnominati, partiti da Genova 15 anni addietro, sono domiciliati in Provenza. Data a Genova (v. n. 99). 95. — (1355), Settembre 17. — c. 40 (44) t.° — Manfredo della Fontana podestà e il comune di Pirano al doge. Partecipano che nell’ accomodamento di una lite vertente fra essi e Giovanni Talenti di Firenze, procuratore di Andreola sua madre, furono assegnate a quest’ ultimo circa 1000 lire che, sequestrate ad Agostino fattore di Francesco Bencino da Firenze domiciliato a Pirano, erano deposte presso i signori di notte di Venezia ; e che il detto comune liberò il Talenti da una guarentigia di 8000 lire verso lo stato. Attestano la notorietà e buona fama del notaio Bongiovanni del fu Gerardino da Vicenza. Segue nota che la guarentigia accennata fu anullata. 96. — (1355), Settembre 24. — c. 46 (44). — Luchino del Verme capitano e luogotenente in Genova al doge. Partecipa che dodici, delle quindici galee eh’ erano in Tripoli, vennero all’ obbedienza di Genova. Voglia la Signoria veneta mettere in guardia i propri cittadini naviganti onde non abbiano a patire molestie dalle tre galee restate ribelli. Il comune di Genova intanto procurerà di ridurle al dovere. Data a Genova (v. n. 97). 97. — 1355, Settembre 26. — c. 46 (44). — Lettera di Luchino del Verme al doge. Facendo seguito al n. 96, annunzia che le tre galee in quello mentovate tornarono da Tripoli all’ obbedienza. Restano così anullati gli avvertimenti dati. Data a Genova. 98. — 1355, Ottobre 1. — c. 53 (51). — Rinaldo arcivescovo di Patrasso alla Signoria. Damiano Zandegiulii scrivano ducale gli espose querele sul modo con cui erano trattati i mercanti veneziani in Patrasso. Ad istanza del medesimo fece loro varie concessioni vantaggiose. Promette risarcimento di danni ad alcuni di essi constatatane la verità, e il pagamento di tutti i suoi debiti. Firmò un accordo con Nicolò Foscari (o Foscarini) pel pagamento di certa stoffa di seta (sirieum) a Lorenzo Celsi, per la metà della quale aveva già sborsato il saldo a Tomaso Foscarini. In fine è sua intenzione di trattar bene i veneziani. Data a Patrasso. Altra copia senza data a carte 53 (51) t.° 99. — 1355, Ottobre 13. — 46 (44) t.° — Luchino del Verme capitano e vicario in Genova, rispondendo a lettere ducali relative al n. 94, dopo proteste d’ amicizia annunzia che le galee mentovate in quel documento arrivarono a Napoli ; ma ignora ciò che ne sia poi avvenuto, dicendosi che abbian preso servigio presso quel re Lodovico per 1' affare di Milazzo e della Sicilia. Data a Genova. COMMEMORI ALI, TOMO II. 30