56 COMMEMORIALI, LIBRO III. potendo far giustizia nella persona del reo, lo scrivente è pronto a confiscarne i beni a vantaggio del padre dell’ ucciso. Data a Ravenna. 333. — 1334, Ottobre 1. — c. 129 (136) t.° — Dichiarazione (in dialetto) di Francesco Cocco presentata in cancelleria (curia) da Bertuccio Grimani, Giovanni Querini e compagni e registrata a loro richiesta. Espone il Cocco che, avendo da due anni intrapreso viaggi di commercio per le case Querini, Bembo e Grimani, non ritornò più a liquidare i conti co’ suoi mandanti ; che perciò il Grimani, e Lorenzo Morosini pel Querini, lo fecero chiamare avanti al duca in Candia a render loro ragione ; ma poi d’ accordo pattuirono che dovesse pagare loro per mano di Angelo Suriano lire 60 di grossi prima del prossimo Natale, ed essere a Venezia nel venturo Maggio a render conto della gestione. — Stettero mallevadori per 1’ adempimento di tali obblighi Andrea Cocco padre del nominato e Zanachi Saclachi. L’autenticità della dichiarazione precedente è attestata: il 2 Ottobre 1334 da Iacopo Saponario e da Nicolò Mocenigo ; il 4 Ottobre da Nicolò Dandolo di Candia detto Belin; il 2 Dicembre 1335 dal Saponario, e il 12 Marzo 1336 da Leonardo Mocenigo. 334. — 1334, ind. Ili, Ottobre 4. — c. 108 (114). — Annotazione come al n. 281 per Pietro Buono del fu Biagio dal Pero del bellunese. 335. — 1334, ind. Ili, Ottobre 6. — c. 102 (108). — Raimondo di Puy Régon diocesi di Chorges, rappresentante come negli allegati A e B, dichiara d’avere ricevuto per conto de’ suoi mandanti dal comune di Venezia 226 marche d’ argento per la rata di Settembre della corresponsione annua dovuta alla chiesa d’ Aquileia poi diritti dell’ Istria. Fatto nella sala del collegio ¡del palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: il cancellier grande, tre scrivani ducali e Bertrando Parravicino da Milano. — Atti Lorenzo Buonconsiglio scrivano ducale. Allegato A : 1334, ind. II, Luglio 19. — Bertrando eletto patriarca d’ Aquileia autorizza Raimondo di Puy Bégon suo famigliare ad esigere qualunque somma potesse spettare alla sede d’Aquileia. Fatta in Avignone. — Testimoni : Arnaldo de Fuxo rettore della chiesa di S. Pietro di Lachapelle diocesi di Lectoure e Bertrando di S. Giorgio della diocesi di Chorges. — Atti Giovanni di Pietro de’ Fratti da Gaeta notaio. Allegato B: (1334), ind. II, Settembre 30. — Ottolino vicedecano ed il Capitolo d’ Aquileia pregano il doge di far esborsare a Raimondo suddetto l’importo dovuto a quella chiesa pei diritti sull’ Istria. Data in Aquileia. 336. — (1334), ind. III, Novembre 6. — c. 116 (122) t.° — Marino Soranzo conte ed il comune di Zara al doge. Dichiarano avere quel gran consiglio all’ uopo