DOGE: ANDREA DANDOLO. 197 405. — 1352, ind. V, Gennaio 18. — c. 198 (203) t.° — Convenzione stipulata fra i procuratori di Venezia e di Pisa (v. n. 404). Narrata la cattura fatta dalla flotta veneta d’ una nave pisana che voleva entrare noi Mar nero in onta ai divieti dei veneziani, esposti gli uffici fatti da Pisa per attenerne la restituzione, i contraenti pattuiscono: Il legno sarà-restituito con tutti gli effetti che vi si trovano al presente ; saranno pagati ai procuratori pisani 4000 ducati d’ oro per compenso di danni, più tutto ciò che avessero tolto dalla nave i rettori di Candia, Corone e Modone. I pisani rinunziano ad ogni ulteriore pretesa per la cattura accennata. Durante la guerra fra Venezia e Genova, nessun pisano navigherà nelle acque di Scio nè passerà le bocche d’ Abido (Avei). Pisa non proteggerà alcun contravventore di tal patto, anzi vi procederà contro giudizialmente. Se Venezia farà tregua con Genova, sarà lecito ai pisani navigare durante la stessa nelle acque predette. Chi infrangerà la presente, pagherà 10,000 fiorini d’ oro (v. n. 406). Fatta nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Desiderato Lucio, Bonfran-cesco del fu Antonio, Francesco di Freganesco scrivani ducali, Iacopo del fu Bac-ciameo Zaperoni da Pisa. — Atti Baffaino de’ Caresini. 406. — 1352, ind. V, Gennaio 19. — c. 200 (205). — Cola Scarso del fu Bo-nagiunta e Pietro Rau del fu Uguccione, pisani domiciliati in Venezia, stanno mallevadori alla veneta Signoria che entro il prossimo febbraio le sarà consegnata 1’ approvazione del comune di Pisa della convenzione riferita al n. 405, obbligandosi altrimenti a pagare i 4000 ducati assegnati ai procuratori del comune predetto. Fatta nella camera dei consoli dei mercanti in Venezia. — Testimoni: Iacopo Zaparoni e Luporino Vanni da Pisa famigliari dei procuratori suddetti, e Giovanni Pittore massaro dei consoli. — Atti come il n. 405. — Cancellata come al n. 411 (v. n. 407). 407. — 1352, ind. V, Febbraio 7. — c. 200 (205). — Verbale della seduta del senato e dei corpi reggenti il comune di Pisa, nella quale si approva e ratifica 1’ allegata convenzione. Fatto nella sala degli anziani del comune di Pisa. — Atti Iacopo del fu Francesco Faccio cancelliere del comune di Pisa. Si nomina pure nel documento Gherardo del fu Giovanni Saffi de Vico cancelliere maggiore di Pisa (v. n. 411). Allegato : La convenzione riferita al n. 405. 408. — 1352, Febbraio 9. — c. 205 (210) t.° — Pietro IV re d’ Aragona dà facoltà a Michele vescovo di Barcellona di esigere dal rappresentante del comune di Venezia 32,000 fiorini d’ oro, dovuti al re per 1’ armamento di 12 galee. Fatto in Barcellona. — Testimoni: Bernardo de Capreria e Bernardo de Ulzi-nelli tesoriere regio, consiglieri reali. — Atti come il n. 382 (v. n. 391). 409. — 1352, Febbraio 18. — c. 203 (208) t.° — Pietro IV re d’ Aragona al doge. Partecipa che Pasquale Mazana marito e procuratore di Valenza Muntaner, in seguito alla inutilità della lettera n. 361, chiese gli fossero rilasciate le patenti di