144 COMMEMORIALI, LIBRO IV. Il doge conferma 1’ elezione consegnando al nuovo custode le chiavi della chiesa, e questi giura fedeltà al principe e diligenza nel guardare le cose che gli affideranno i procuratori di S. Marco Fresco Querini e Marco Loredano. Fatto nella stanza del doge. — Testimoni : Tomaso Salinguerra cavaliere del doge, e Servidio mansionario di S. Marco. 149. — (1344), Dicembre 23. — c. 76 (73-80) t.° — Bolla piccola di Clemente VI papa al doge. Si congratula per la presa di Smirne fatta dalle flotte alleate di Venezia e di Bodi contro i turchi. Prega gli si continuino le nuove sui progressi del-l’impresa. Data in Avignone, anno 3 del pontificato (X hai. Ian.J. V. Raynaldus, Ann. eccl., VI, 343. 150. — 1334, .... — c. 71 (68-76). — Albernardo da Erillo (v. n. 130) rispondendo alla lettera n. 140, la dice poco soddisfacente. Insiste sul suo diritto di concedere rappresaglia al Gomarelli ; ma, per non turbare i buoni rapporti, deferì la cosa al re. Ripete istanze di risarcimento pel danneggiato predetto (v. n. 289). Data a Maiorca (prid. hai. 151. — (1345), Gennaio 4. — c. 82 (79-86) t.° — Bolla piccola con cui papa Clemente VI ordina agli arbitri nominati nel n. 143, che prima di decidere gli spediscano i risultati dell’istruzione del processo senza pronunciare sentenza (v. n. 181). Data in Avignone, anno 3 del pontificato (li non. Ian.J. 152. — 1345, Febbraio 19. — c. 78 (75-82). — Giovanni da Murta doge di Genova al doge di Venezia. Nicolò Freganesco inviato veneto gli aveva chiesto: 1.° provvedimenti onde impedire si ripetesse il caso di una rissa avvenuta in Cipro fra veneziani e genovesi ; 2.° proibizione ai genovesi di Caffa di recarsi a trafficare nelle terre di Gianibec imperatore dei tartari, come volevano i trattati (v. n. 128) ; 3.° libertà ai veneziani di erigere fortificazioni e stabilimenti in Trebisonda, il che volevasi impedire dai genovesi. Ora egli risponde: al 1.° articolo, che darà ordini perentori in proposito ; al 2.°, che non ha notizia della cosa e che scriverà ai rettori di Caffa onde siano osservati i trattati e puniti i contravventori ; al 3.°, il suolo su cui vogliono fabbricare i veneziani è proprietà dei genovesi per concessione di Alessio e di altri imperatori di Trebisonda, sarà tuttavia permesso ai primi di fortificare il loro caravanserraglio, salvi i diritti di Genova. Data a Genova. 153. — 1344, ind. XIV (sic), Febbraio 21 (m. v,). — c. 100 (97-104) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso a Giovanni di Piscina conte di Cocorano da Perugia. — Con bolla d’ oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 154. — 1345, ind. XIII, Marzo 20. — c. 78 (75-82) t.° — Dopo la morte di