148 COMMEMORIGLI, LIBRO IV. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : il cancellier grande, Nicolino Freganesco, Iacobello Veniero, Guido Civrano e Giovanni Guido, notai ducali.— Atti Raffaino de’ Caresini scrivano ducale (v. n. 169). 168. — 1345, Luglio 21. — c. 93 (90-97) t.° — Umberto (II) Delfino di Vienna ordina a tutti i suoi sudditi di ben trattare e rendere tutti i servigi di cui fossero richiesti a Giustiniano Giustiniani ambasciatore veneto alla S. Sede, ed a qualsiasi altro rappresentante di Venezia. Data in Avignone, assistendo il vescovo di Grenoble, A miliardo signore di Beaumont e Francesco da Palma professore di diritto. 169. — 1345, ind. XIII, Luglio 22. — c, 88 (85-92) t.° — Trattato stipulata dal plenipotenziario del comune di Venezia (v. n. 167) coi procuratori di quello di Genova (v. n. 164). Esposte le persecuzioni esercitate da Gianibee principe (kan) dei tartari contro genovesi e veneziani, si pattuisce come segue : È stretta alleanza fino al venturo Aprile fra i due comuni, durante la quale nessuna delle parti potrà trattare separatamente pace nè altro col kan, nè commerciare ne’ suoi stati, trattine i territori fra Caffa e Pera. I veneziani potranno trafficare in Caffa con esenzione da imposte, la quale si estende alle merci compratevi durante la lega ed esportatene dopo spirata. La presente non potrà servir di base in futuro a pretese di diritti per parte dei contraenti, ma, fino che vige, i veneziani han facoltà di mandare in Caffa un bailo con giurisdizione civile sopra di essi. I rappresentanti delle parti in detta città eleggeranno uomini di confidenza per determinare gli affitti degli stabilimenti occupativi dai veneziani. I contravventori al presente saranno giudicati dai propri magistrati, le pene andranno a vantaggio del rispettivo comune. La parte contraf-faciente pagherà all’ osservante 10,000 ducati d’ oro, più i danni e le spese. Fatto davanti all’ aitar maggiore della chiesa di S. Marco in Venezia. — Testimoni: i savi nominati al n. 167, Pietro e Marco Civrano e Lodovico Vitale. —Atti Raffaino de’ Caresini. V. Marin, St. civ. e poi. del comm. dei Veneziani, VI, 60. 170. — 1345, ind. XIII, Agosto 1. — c. 86 (83-90) t.° — Il doge dichiara d’ aver ricevuto da fra’ Bartolo da Firenze cisterciense, per conto di quel comune, ducati d’ oro 3171, gr. 22, picc. 5, in pagamento della terza rata del debito accennato al n. 136. Fatta nel palazzo ducale di Venezia (v. n. 191). 171. — 1345, Agosto 4. — c. 88 (85-92) t.° — Annotazione: che Nicolò Steno e Iacopo Gabriele, assenziente il loro collega Tomaso Veniero, consegnarono in nome della Signoria a Marco Loredano e Fresco Querini procuratori di S. Marco una verga d’ oro, che doveva servire per tipo al saggio dell’ oro da ducati, onde la custodissero. V. Archivio veneto, voi. XIV, pag\ 24.