doge: ANDREA DANDOLO. 160 269. — (1349), Maggio 12. — c. 133 (138) t.° — I signori di Mantova, rispondendo a lettere ducali, ringraziano per le disposizioni prese da Venezia a render libera e sicura la navigazione del Po, dichiarando di fare essi pure il possibile per tale oggetto ; pregano che gli Scaligeri, dai quali soli derivano molti inconvenienti, siano costretti in forza dei trattati fra Verona e Venezia a concorrere alla libertà e sicurezza predette. Data a Mantova. 270. — (1349), Maggio 16. — c. 133 (138). — Il marchese d’ Este, rispondendo a lettere del doge, conferma 1’ antecedente n. 268, e dice di voler mantenere libera e sicura la navigazione del Po. Data a Ferrara. 271. — 1349, ind. II, Giugno 3. — c. 139 (144). — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso ad Alberto de’ Soardi di Bergamo e a" suoi discendenti. — Con bolla d* oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 272. — (1349), Giugno 7. — c. 145 (150). — 11 re d’ Ungheria, rispondendo a lettere ducali che dicevano impediti gli oratori veneti di recarsi al re per la peste, dichiara cessato nel regno quel flagello ; poter quindi i medesimi andare a lui per ristabilire la pace. Dice sperare di poter accordarsi col papa e di ricuperare il regno di Napoli. Termina pregando Venezia di ordinare che i regi sudditi viaggianti per terra e per mare siano ben trattati dai sudditi veneti. Data a Presburgo (v. n. 236 e 282). V. Liubió, op. cit., Ili, 128. Mun. Eung. hist. a. e., II, 348. 273. — 1349, Giugno 12. — c. 143 (148) t.° — Convenzione stipulata da Erardo e Carlo procuratori di Alberto conte di Gorizia con Marco Soranzo capitano del Paisinatieo dell’ Istria e podestà in S. Lorenzo. Le cose tolte dagli uomini di Castelnuovo agli oratori di Pola che andavano in Albona siano restituite. Così pure 25 marche latine, pagate dalle monache di S. Teodoro di Pola a uomini di Bar-bana in riscatto di certe cavalle da questi a quelle rapite. Il conte farà consegnare prima dei 24 Giugno ove vorrà il capitano 1000 animali bovini da una marca (8 lire di piccoli) 1’ uno, ai quali potranno essere sostituiti ovini per completare la somma, e 1000 ovini del valore di soldi 25 di piccoli 1’ uno. Si stabiliscono le norme per le stime delle bestie. I danni datisi scambievolmente dagli uomini di Barbana e Castelnuovo e dai veneziani sono condonati. Gli animali tolti dai sudditi veneti a quelli del conte sommano a 454 fra buoi e cavalli, e a 612 ovini, che furono restituiti, oltre a 150 animali grossi e 1000 pecore risarcite in passato. 274. — (1349), ind. II, Giugno 19. — c. 144 (149) t.° — Il comune di Brindisi al doge : In seguito a dimanda di questo, e ad uffici del cavaliere brundusino Filippo da Biva per la restituzione di certo grano tolto a veneziani dalla famiglia COMMEMORI ALI, TOMO II. 22