248 COMMEMORALI, LIBRO V. al commercio dei metalli preziosi e d’ altre mercanzie ; gli uffizi dei doganieri nominati da Achmed ; che Manso Mansi da Pisa cooperatore col Girardo sia dragomanno nella dogana di Tripoli e presso quel signore pei veneziani ; più altri patti di minor interesse, relativi tutti al commercio (v. n. 155 e 201). Fatto in Tripoli di Barberia, nel palazzo di Achmed. — Testimoni: Giovanni del fu Pietro Foscarini, Stefano di Nicolò Querini Boezio, Francesco Moisè, Sebastiano Spirito, Pietro di ser Serafino. — A tti Bonifacio da Carpi notaio imperiale e scrivano ducale. V. Mas Latbie, Traités de paix et de commerce.... des Chrétiens avec les Arabes de l’Afri-que septentrionale ecc., Doc., pag. 222. 164. — 1356, ind. IX, Giugno 20. — c. 73 (71) t.° — ¡strumento in cui si dichiara che il tesoriere papale in Italia ricevette da Desiderato Lucio procuratore del doge (procura in atti di Pietro del fu Iacopino) 2800 ducati d’ oro, per altrettanti pagati agli ambasciatori veneti alla S. Sede da Stefano arcivescovo di Tolosa camerlengo e Rinaldo vescovo di Palencia tesoriere pontificio, come nell’ allegato. Fatto nella casa di Giovanni Arduini in Ancona. — Testimoni : Pietro Giustiniani, Michele di Camponovo e Pietro del fu Agostino Costa da Venezia, Giovanni da Radicofani e Giannello di Francesco d’ Ancona. — Atti di Angelo del fu Massolo de Tremo notaio. Allegato : 1356, Marzo 31. — Bolla piccola d’Innocenzo VI papa a Guglielmo de Benavent arcidiacono delle Ardenne nella chiesa di Liegi, tesoriere apostolico, e^al cardinale Egidio (Albornoz) legato in Italia. Iacopo Bragadino e Nicolò Faliero ambasciatori come sopra si obbligarono di far rimettere ai predetti 2800 ducati d’ oro pel prossimo S. Giovanni, in rimborso di altrettanti che si pagheranno agli ambasciatori stessi in Avignone il primo Giugno. Dà quindi ordine al legato ed al tesoriere di esigere quella somma e rilasciarne quitanza. Data a Villeneuve les Avignons, anno 4 del pontificato (II hai. Apr.J. 165. — 1356, ind. IX, Giugno 21. — c. 67 (65). — Bernardo di Vido (Guido), sostituto di Pietro Martini come al n. 142 dichiara di aver ricevuto da Andrea de Oltedo procuratore del doge eh Venezia "fiorini 3000 d’ oro, in forza della sentenza allegata al n. 173 (v. n. 179). Fatto in Avignone. — Testimoni : Francesco e Tomaso del Poggio da Lucca banchieri in Avignone e Manfredo chierico. — Atti Guido del fu Simone de Paz-zano da Modena notaio. 166. — 1356, ind. IX, Giugno 23. — c. 75 (73). — Roberto imperatore di Costantinopoli, principe di Taranto e d’ Acaia, al capitano ed al comune di Genova. Godendo i veneziani privilegio di sicurezza ne’ suoi stati, gli fu dalla Signoria veneta chiesto risarcimento per alcuni di essi che, nel passar da Chiarenza a Navar-rino vecchio per terra, furono assaliti presso al luogo detto Torre del Muscito e spogliati di merci di seta e grano per 600 fiorini d’ oro da certi genovesi sbarcati da una nave dei Grimaldi. Invocando la mutua amicizia e il fatto del risarcimento dato